Prezzi energia, Pichetto: valutiamo PPA, rinnovabili e disaccoppiamento elettricità-gas

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Per contenere il prezzo dell’energia il governo mira a “creare un assetto di mercato basato più su contratti di approvvigionamento a lungo termine, quali il PPA”, “facilitare l’accesso dei consumatori ai benefici della generazione da fonti rinnovabili” e di “sganciare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, rispondendo a un’interrogazione di Colucci (NM) sulle iniziative in atto e in programma volte a contenere il prezzo dell’energia.

Di seguito riportiamo la risposta integrale del ministro:

«Le costanti tensioni internazionali e i possibili impatti sui mercati energetici ci impongono di mantenere alta la guardia e di continuare lungo la linea intrapresa da tempo per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, lo sviluppo di nuova capacità di generazione da fonti e il percorso verso il disaccoppiamento dei prezzi dell’energia dal prezzo del gas naturale.

Con il decreto n. 19 del 2025, cosiddetto Bollette, questo Governo ha adottato misure urgenti per contrastare l’incremento dei prezzi, non solo di carattere temporaneo, come i bonus, ma anche di carattere strutturale. Ad esempio, abbiamo previsto che l’acquirente unico possa approvvigionare energia per i vulnerabili, anche mediante contratti a termine, a prezzi fissi; abbiamo impostato un meccanismo volontario su base quinquennale di contrattualizzazione di energia da fonti rinnovabili a prezzi fissi; inoltre, abbiamo posto le basi per aumentare la trasparenza e la comparabilità delle offerte sul mercato retail.

Sempre in un’ottica futura si mira a creare un assetto di mercato basato più su contratti di approvvigionamento a lungo termine, quali il PPA o i contratti per differenza, che possono contribuire in modo significativo a sostenere il processo di decarbonizzazione dei consumi energetici dell’industria, anche attraverso l’autoproduzione, e a promuovere una maggiore stabilizzazione dei costi delle forniture, con una minore esposizione alla volatilità dei mercati spot.

Ulteriori misure di carattere strutturale sono in fase di valutazione, sempre nell’ottica di facilitare l’accesso dei consumatori ai benefici della generazione da fonti rinnovabili e di sganciare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. Pertanto, occorrerà incrementare l’integrazione dei mercati all’ingrosso del gas, ridurre il peso dell’ETS sulla generazione elettrica e adottare misure di sostegno ai settori hard to abate.

Sui predetti fronti l’Italia è attiva sui tavoli europei per proseguire una semplificazione delle regole delle procedure, incluse quelle riguardanti gli aiuti di Stato, in linea, peraltro, con gli impegni annunciati dalla Commissione europea nell’ambito del Clean Industrial Deal, varato nel mese di febbraio scorso per sostenere la decarbonizzazione industriale e il contenimento dei costi energetici delle imprese».

Sui costi del fotovoltaico

Rispondendo a un’altra interrogazione presentata da Bonelli (AVS), intitolata “Chiarimenti in merito ai costi, in termini di investimenti pubblici e di oneri per gli utenti finali, derivanti dal riavvio del programma nucleare”, Pichetto ha detto che i costi di generazione del nucleare sono stimati come decrescenti nel tempo. E, portando come esempio il fotovoltaico, ha ricordato che “15 anni fa, il fotovoltaico veniva a costare 6 milioni al MW, oggi 600.000”.

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