L’assessore alla Difesa dell’ambiente del Friuli Venezia-Giulia, Fabio Scoccimarro, ha presentato ieri i contenuti dello schema di legge per le aree idonee della regione. “L’esigenza è quella di concentrare gli impianti a fonti rinnovabili su superfici già costruite o comunque di minor pregio e non idonee ad altri usi come tettoie, parcheggi, aree di servizio, discariche, siti oggetti di bonifica e, in particolar modo, aree militari dismesse, riqualificando così spazi urbani altrimenti non utilizzabili e che spesso sono un problema per gli enti locali”, ha dichiarato l’assessore.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha dichiarato che si tratta del primo regolamento di questo tipo approvato da un comune italiano.
L’Umbria, come già avvenuto in altre regioni, ha optato per un coinvolgimento diretto delle amministrazioni comunali nel percorso per la definizione della nuova legge regionale sulle aree idonee.
Il progetto è presentato dalla società Ibvi 23 S.r.l. per la costruzione di un impianto agrivoltaico denominato “Salandra” nei Comuni di Salandra e Garaguso (MT).
Approvata dal Senato francese con la legge di bilancio 2025, la nuova misura dovrebbe entrare in vigore nell’ottobre 2025, il che suscita preoccupazioni tra i professionisti, in quanto i proprietari di case potrebbero decidere di rimandare i loro progetti per assicurarsi un’IVA più bassa.
Maggioranza e opposizione hanno evidenziato la preoccupazione dei cittadini per l’impatto sul territorio dell’impianto che il gruppo abruzzese Carlo Maresca vuole realizzare in provincia di Ancona.
La giunta regionale dell’Umbria ha stanziato 110.000 euro per promuovere la costituzione di comunità energetiche presso gli enti pubblici. “Si tratta di risorse soltanto iniziali che sono ancora esigue, ma che sicuramente andremo a rifinanziare”, ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Thomas De Luca.
Dal 1° al 31 gennaio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha rilasciato 15 pareri, tra positivi e negativi, per progetti di impianti fotovoltaici, agrivoltaici e di fotovoltaico galleggiante.
La Regione Siciliana evidenzia irregolarità nel decreto in materia di legislazione concorrente e di competenza esclusiva attribuita dal suo Statuto regionale.
Se approvate, le nuove norme del Friuli Venezia-Giulia imporrebbero che massimo il 3% della superficie agricola comunale possa essere usato per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra. Potrebbe essere introdotto, inoltre, l’obbligo di preservare una superficie contigua pari almeno a nove volte quella occupata dall’impianto per quelli di potenza superiore a 12 MW.
Presente sito utilizza I cookie per controllare anonimame il numero di visitatori. Per Maggiori Informazioni, Consultare La Nostra Política de Proteção de Dados.
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.