Buone probabilità affinché si faccia una seconda asta del Fer X transitorio, ma dipende tutto dalle tempistiche della Corte dei Conti e degli organi di controllo. È quanto emerge dalle risposta date a pv magazine Italia da Federico Boschi, capo dipartimento Energia del Mase, e Paolo Arrigoni, presidente del GSE, durante gli “Stati Generali dell’Energia” organizzati da Forza Italia a Roma, oggi, alla Camera dei Deputati.
Se si dovesse svolgere, la seconda gara interesserà certamente solo lo sviluppo del fotovoltaico. Un contingente di 1,6 GW con l’obiettivo di sostenere pannelli made in Europe, in ordine con la logica dei non-price criteria.
Boschi ha inoltre spiegato a pv magazine Italia che la possibilità di allungare il periodo contrattuale oltre i 20 anni all’interno dell’Energy release, è stata “necessaria per evitare un conflitto con la Commissione”.
Possibilità di fare una seconda asta Fer X transitorio
Il capo dipartimento del Mase ha detto che lo svolgimento di una seconda procedura competitiva del Fer X transitorio “dipende dai tempi di approvazione del decreto da parte degli organi di controllo, in particolare della Corte dei Conti”.
Oltre questi fattori ci sono anche “il tema Conferenza unificata e il parere dell’Autorità che dovrebbe arrivare a brevissimo, se non è già arrivato” verso i quali risiede maggior fiducia.
Non si poteva fare prima “perché ci voleva l’atto delegato sui non-price criteria per poter adottare un provvedimento senza ripassare dal vaglio della Commissione”. Per accelerare i tempi, Boschi ha spiegato che il Mase “non ha fatto altro che riprendere quanto espressamente previsto dall’atto e trasferirlo nel decreto”.
Affinché si possa svolgere la seconda asta, Boschi ha detto che il parere della Corte dei Conti deve arrivare “entro fine mese”.
Fiducioso sulla possibilità di svolgere un seconda asta del Fer X il presidente del GSE, Paolo Arrigoni, che a pv magazine Italia ha detto essere “abbastanza concreta, alla luce della comfort letter che la commissione ha inviato al Mase”. In disaccordo, quindi, con quanto detto da Luca Barberis, direttore direzione fonti rinnovabili del GSE, la settimana scorsa.
Arrigoni ha inoltre ribadito che “le complicazioni sono sempre dietro l’angolo” e ricordato l’importanza di costruire “la struttura e le regole operative” per un’eventuale seconda procedura.
Non-price criteria: sia nel Fer X transitorio che in quello definitivo
Sulla possibilità che i non-price criteria vengano inseriti anche nel Fer X definitivo, Boschi non ha dubbi e ha detto che “certamente” ci saranno.
“Il disegno era quello di mettere questi criteri non di prezzo, magari anche con una forma un pochino più spinta rispetto alla formulazione prevista nel Fer X transitorio, anche nel Fer X definitivo. Questo è il disegno perché abbiamo avuto più tempo per l’interlocuzione con la Commissione che è sempre, al di là di faticosa o meno, lunga perché anche loro sono pochi e devono gestire tanti fascicoli”, ha detto il capo dipartimento del Mase.
Energy Release: impatto della comfort letter
In merito a quanto la comfort letter che ha dato il via libera all’Energy release impatti sull’avviso, Boschi ha detto che il Mase dovrà “semplicemente fare un nuovo decreto e aggiornare le procedure operative per questi aspetti di cui uno è una una gara opzionale, quindi non modifica nulla di quanto già previsto se non consentendo una possibilità in più agli operatori”.
“L’altro, che rende possibile l’allungamento del periodo contrattuale oltre i 20 anni, – ha proseguito – ha un impatto maggiore. Però, quello che io sento chiedere adesso quando ci sono gli impianti che escono dall’incentivo, è che dovrebbero essere contrattualizzati a costi coerenti con l’operation e management, quindi costi incrementali per mantenere l’impianto in esercizio efficiente in quanto l’investimento è stato già pagato. È una modifica che impatta, però diciamo che era la minima necessaria per evitare un conflitto con la Commissione”.
La riscrittura del decreto sarà rapida, “una questione di giorni” ha aggiunto il capo dipartimento. La riscrittura del DM Aree idonee, invece, “mi sembra un pochino più complessa, non è una questione di questa settimana. Certamente entro la fine dell’anno”, ha detto Boschi.
Prima asta Fer X transitorio
Per la prima asta del Fer X transitorio, invece, Arrigoni ha detto che “è tutto definito, non rimane altro che valutare la partecipazione alle manifestazioni di interesse, individuare i contingenti delle varie tecnologie che saranno messe a gara – che saranno il minimo tra i contingenti di riferimento del decreto ministeriale e quanto risulterà dalle manifestazioni di interesse – per favorire la concorrenza e quindi rimane da stabilire i contingenti e poi si parte”.
“Sulla la seconda procedura bisogna articolarle. Comunque l’obiettivo è dare una risposta a delle aspettative degli operatori quanto prima possibile”, ha detto il presidente del GSE.
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