Da domenica 20 luglio (ieri) entra in vigore il decreto di conversione del decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73, ovvero il DL Infrastrutture.
Il testo, dopo l’approvazione della Camera arrivata l’11 luglio, ha ricevuto anche il benestare del Senato mercoledì 16 ed è stato pubblicato in Gazzetta il 19. Il DL è quindi diventato legge.
La norma interessa il fotovoltaico in particolare all’articolo 13 “Disposizioni in materia di accelerazione degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili” su cui diverse associazioni di settore hanno espresso perplessità. Tuttavia, nonostante le richieste avanzate dai portatori d’interesse, la disposizione è rimasta invariata.
La legge prevede che sono considerate zone di accelerazione le aree industriali, definite dagli strumenti urbanistici regionali, sovracomunali o comunali situate nelle superfici individuate dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) con apposita mappatura.
Italia Solare, in particolare, aveva criticato il lavoro sulle aree di accelerazione per gli impianti a fonti rinnovabili e di stoccaggio fatto dal governo italiano, sostenendo che gli interventi in materia energia sono stati disorganici, privi di una chiara strategia e senza consultazioni con le associazioni. Questo varrebbe anche per l’articolo 13 del DL Infrastrutture.
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