Per la prima asta del Fer X transitorio si prevede un buon livello di competizione, con ribassi che potranno arrivare “fino al 30%” mentre per la seconda le tariffe “potrebbero risultare più appetibili e probabilmente non scenderanno sotto i 65-70 €”. A dirlo in un’intervista a pv magazine Italia è Mattia D’Amato, amministratore delegato di EN.IT.
D’Amato, durante l’incontro, ha inoltre parlato del portafoglio e della strategia che la società con sede a Verona sta adottando in Italia.
Fer X transitorio
EN.IT, ha spiegato l’AD, ha partecipato alla prima asta del Fer X con un progetto eolico ma è intenzionata anche a prendere parte alla seconda, quella dedicata esclusivamente al fotovoltaico con componentistica non cinese.
“La guarderemo con grande interesse perché a livello di forniture stiamo rafforzando partnership con produttori di componenti che rispettano i criteri di cui all’articolo 5-bis, comma 2, del DM FERX Transitorio (cosiddetti fotovoltaici NZIA)”, ha detto D’Amato.
Per la prima asta la previsione è di una competizione molto forte con tariffe molto ribassate. Nella seconda, invece, “credo che possa esserci una profittabilità maggiore, in virtù della minore competizione dettata dai criteri di partecipazione”, ha dichiarato l’AD.
Se per il primo avviso del Fer X transitorio EN.IT si aspetta dei ribassi consistenti “fino al 30% e oltre”, per il secondo le tariffe “difficilmente scenderanno sotto i 65-70 €” in virtù di una minore “agilità nel processo del procurement”.
Per la procedura Nzia, “reputo che la minore competizione nella procedura e dunque l’aumento della tariffa aggiudicabile possa più che compensare l’aumento del costo di investimento dovuto ai requisiti dei fotovoltaici NZIA e di conseguenza ci possa essere maggiore profittabilità. Esistono oggi delle valide alternative a livello dei principali componenti con prezzi simili o leggermente più alti”, ha aggiunto D’Amato.
“Ci sono anche numerosi fornitori cinesi che hanno di fatto stabilito la propria distribuzione o la produzione in Europa in linea con normative come il Net-Zero Industry Act, quindi ci possono essere anche delle forniture che vengono considerate europee”, ha puntualizzato l’AD.
Portafoglio fotovoltaico e stoccaggio
EN.IT ha un portafoglio misto, composto sostanzialmente dal 50% di eolico e 50% di fotovoltaico. Di questi, circa 1.300 MW sono di fotovoltaico con 280 MW in fase avanzata di autorizzazione che “diventeranno tutti ready-to-build da qui al primo semestre dell’anno prossimo”.
Sulla distribuzione geografica, “c’è una prevalenza di progetti nel Sud Italia, ma negli ultimi anni ci siamo aperti con progetti un po’ più piccoli al centro nord”, ha detto D’Amato.
Per quanto riguarda i sistemi di stoccaggio, “abbiamo tre progetti in corso, uno in fase più avanzata, prossimo alle autorizzazioni, altri due sono invece in prefattibilità”, ha spiegato.
Il progetto più grande è in Puglia, ha una capacità di 200 MW con 4 ore di stoccaggio ed è prossimo alle autorizzazioni. La società crede che entro la fine dell’anno si possa concludere la fase di permitting. “Poi abbiamo altri due progetti gemelli, uno nel sud e uno nel nord Sardegna”, ha aggiunto il rappresentante.
Su questo fronte, l’obiettivo della società è partecipare all’asta Macse del prossimo anno.
Risultati 2025 e obiettivi 2026
Nel 2025 EN.IT ha iniziato la costruzione di tre progetti agrivoltaici da circa 23 MW a fine luglio. “Poi abbiamo altri 10 MW per i quali stiamo attendendo l’esito della prossima asta dell’agrivoltaico che verrà pubblicata entro fine settembre”, ha detto l’AD.
La società è inoltre in attesa della conclusione di una valutazione di impatto ambientale (VIA) per un agrivoltaico da circa 120 MW “che verrà auspicabilmente allacciato nel primo semestre del 2028” nel nord della Puglia. L’idea è di candidarlo nel Fer X definitivo che ci sarà nel 2026.
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