L’Australia è ora il terzo mercato al mondo per capacità di accumulo energetico da batterie di grande scala, con 14 GW/37 GWh di impianti vicini alla realizzazione, che riflettono la capacità prevista nei prossimi due anni. In soli dodici mesi, il portafoglio di progetti di batterie è aumentato di 45 GW, passando da 109 GW nell’agosto 2024 a 154 GW un anno dopo.
L’Australia è anche la prima nazione a superare 1 GWh di capacità di batterie utility per milione di abitanti, distanziando di gran lunga Cina e Stati Uniti, che restano entrambi sotto i 400 MWh per milione di abitanti.
Questi dati provengono dal rapporto “August 2025 Utility Battery Market Review – Australia” della società di ricerca indipendente Rystad Energy.
David Dixon, senior analyst di Rystad Australia Renewables Research, ha dichiarato a *pv magazine* che i sistemi di accumulo energetico a batterie (BESS) rappresentano una grande storia di successo per le rinnovabili australiane, ma in realtà l’Australia non dovrebbe essere il terzo mercato mondiale.
“Non siamo abbastanza grandi e non lo saremo nel lungo periodo – ha detto Dixon – ma per il momento questo nuovo primato sottolinea l’attrattiva per gli investimenti e il successo del mercato australiano. Stiamo costruendo un numero record di batterie utility, il che significa che assisteremo anche a un record di attivazioni e collaudi, e questo comporta una forte competizione per le risorse – con il solare, l’eolico e i pochi impianti a gas oggi in fase di sviluppo”.
La pressione sulle risorse e, più in generale, sulla filiera dell’ingegneria, approvvigionamento e costruzione (EPC) farà aumentare i costi del lavoro.
“Tutti i progetti rinnovabili su scala utility hanno visto i costi di sviluppo crescere tra il 50% e l’80% negli ultimi 12-24 mesi – ha spiegato Dixon – La competizione per le risorse sarà enorme, così come per le connessioni alla rete”.
Stato delle connessioni
Secondo il rapporto “August 2025 Electricity Statement of Opportunities (ESOO)” dell’Australian Energy Market Operator (AEMO), il consumo operativo di elettricità del Paese aumenterà del 28% nel prossimo decennio.
Nel 2024-25 era di circa 178 TWh, e si prevede che nel 2034-35 raggiunga i 229 TWh. L’attuale ondata di batterie di rete che raggiungono la piena capacità è documentata nel “National Electricity Market Connections Scorecard” dell’AEMO, relativo al trimestre chiuso a giugno 2025. In questo periodo sono stati approvati 10 nuovi progetti di accumulo per un totale di 2,4 GW, registrati sei per un totale di 866 MW e messi in piena operatività tre per 485 MW complessivi.
Il CEO di AEMO, Daniel Westerman, ha dichiarato che, considerando la grande quantità di generazione fossile che uscirà dal sistema nei prossimi dieci anni, la consegna puntuale di nuovi progetti di accumulo, produzione e trasmissione, insieme alle risorse energetiche distribuite, sarà cruciale per mantenere l’affidabilità della rete.
“Il portafoglio di investimenti per il prossimo decennio appare solido”, ha detto.
Il progetto “super batteria”
Gli investimenti in nuova capacità di accumulo entro il 2030 dovrebbero superare i 21 miliardi di dollari australiani (14 miliardi di dollari USA), sostenuti dal Capacity Investment Scheme (CIS) del governo federale. I principali attori restano le utility locali e un ristretto gruppo di sviluppatori internazionali che dominano gli investimenti e la proprietà dei BESS in Australia. Tra questi, il developer di energia pulita Neoen, che a settembre 2025 ha attivato, con sei settimane di anticipo, la seconda fase del progetto Western Downs BESS da 270 MW/540 MWh.
Altro protagonista è Akaysha Energy, sviluppatore australiano di batterie su larga scala, con 4 GWh di BESS in costruzione e altri 13 GWh in pipeline, incluso il progetto Waratah Super Battery (WSB) da 850 MW/1,6 GWh, del valore di 1 miliardo di dollari australiani (650 milioni USD).
Il CEO Nick Carter ha detto a pv magazine che le dimensioni e la capacità del WSB, pur offrendo vantaggi notevoli, comportano anche grandi sfide:
“È l’impianto di generazione e la batteria più grande, rapida e flessibile al mondo, costruita in tempi record. Ma gestire un punto di connessione di 850 MW nel National Electricity Market non è mai stato fatto prima, da nessuna parte: questa è la sfida principale”.
Realizzata e gestita da Akaysha per la società statale EnergyCo del Nuovo Galles del Sud, la WSB contiene 3.598 batterie LFP containerizzate, situate 100 km a nord di Sydney, nell’ex sito della centrale a carbone di Munmorah.
Il progetto è stato completato in collaborazione con Consolidated Power Projects (CPP), Transgrid, Powin (USA) ed Eks Energy (Spagna). Ad agosto 2025 è stata completata la prima fase di energizzazione e registrazione (350 MW/700 MWh) nel mercato elettrico nazionale.
A regime, la Waratah Super Battery fornirà almeno 700 MW di potenza attiva continua e 1,4 GWh di capacità utile, sufficienti a fornire elettricità per un’ora a 970.000 abitazioni, o per un giorno intero a 80.000.
L’impianto include 288 inverter Hitachi, 144 trasformatori della melbourniana Wilson Transformers e 3.598 moduli batteria cinesi – 70% Rept Battero e 30% EVE Energy.
Integrazione nel sistema
La WSB funziona come un “assorbitore di shock”, capace di reagire in millisecondi a variazioni causate da fulmini, incendi o altre perturbazioni della rete. Il servizio SIPS (System Integration Protection Scheme) garantisce una capacità attiva continua di 700 MW.
Transgrid invierà segnali al BESS quando necessario, e la batteria aumenterà la potenza mentre gli impianti abbinati (idroelettrico, solare o eolico) ridurranno la produzione, bilanciando l’offerta in rete.
“È il metodo più rapido ed economico per potenziare le reti elettriche e i sistemi di trasmissione”, ha spiegato Carter. “In Australia e altrove non riusciamo a costruire linee di trasmissione abbastanza velocemente per sostenere la crescita delle rinnovabili e ridurre i costi ai consumatori, garantendo una transizione ordinata dal carbone”.
Il sistema SIPS comprende 19 siti installati in tutto il Nuovo Galles del Sud e monitora 36 linee di trasmissione, con un sistema di controllo che rileva sovraccarichi e regola i flussi di carica/scarica del WSB.
Carter ha aggiunto che contratti di servizio di rete simili sono stati implementati anche in Germania, Giappone e Stati Uniti. Akaysha è pronta a sviluppare BESS anche in quei mercati, dopo aver chiuso nel settembre 2025 una linea di credito societaria da 300 milioni di AUD (200 milioni di USD), la prima di questo tipo nel settore rinnovabile australiano.
“Altri esempi di SIPS in Australia sono l’Hornsdale Power Reserve nel Sud Australia e la Victoria Big Battery, entrambi con contratti per servizi di rete e caratteristiche simili”, ha ricordato Carter.
Prospettive future
Nel prossimo decennio l’Australia dovrà installare nuova capacità BESS utility per compensare la chiusura di 11 GW di centrali, perlopiù a carbone, tra cui Eraring (2,8 GW, NSW), Yallourn (1,4 GW, Victoria) e Callide B (700 MW, Queensland).
Secondo AEMO saranno necessari almeno 49 GW di capacità di accumulo entro il 2050 per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica. Questa includerà batterie di rete, impianti idroelettrici a pompaggio e centrali virtuali (VPP).
Con l’espansione dell’intelligenza artificiale e dei data center cloud (oggi circa 200 nel Paese), è difficile stabilire un obiettivo preciso per soddisfare la nuova domanda elettrica.
“È una domanda ricorrente, ma senza una risposta certa – ha spiegato Dixon –. Vale però la pena ricordare che il piano integrato ISP presuppone che gran parte del futuro accumulo sarà “dietro il contatore”, ipotesi con cui non siamo d’accordo. Le grandi batterie utility offrono vantaggi di costo e flussi di ricavo superiori rispetto a quelle domestiche, che costano in media il doppio, e ciò rende i progetti su larga scala più convenienti”.
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