Da oggi al 19 dicembre è in consultazione pubblica la bozza del FerZ, un nuovo bando che il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) sta predisponendo per promuovere gli investimenti in capacità di produzione di elettricità da fonti rinnovabili energetiche rinnovabili (FER).
Lo schema pubblicato dal Mase prevede un contingente massimo di 5 GW per diverse tipologie di impianti tra cui rientrano il fotovoltaico, anche floating off-shore e su acque interne, e il solare termodinamico.
Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, è prevista l’istituzione presso il Gestore dei servizi energetici (GSE) di un apposito albo per l’iscrizione degli impianti per l’assolvimento dei diritti e degli obblighi derivanti dai contratti standard per la decarbonizzazione. Gli impianti potranno essere registrati all’elenco nella fase di progetto o successivamente all’entrata in esercizio.
Entro 180 giorni dall’entrata in vigore, il Gestore istituisce un apposto sistema di certificazione dell’energia immessa in rete.
Il GSE è inoltre incaricato di soddisfare i contingenti di potenza previsti tramite la stipula di contratti standard per la decarbonizzazione a cui sono associati un orizzonte di pianificazione, un periodo di consegna, una quota percentuale minima di immissione, un prezzo di esercizio e un prezzo di riferimento.
Il contratto standard associato al profilo baseload è caratterizzato da un orizzonte di pianificazione pari a 36 mesi, un periodo di consegna pari a 15 anni, una quota percentuale minima di immissione pari al 70%.
I prezzi a base d’asta sono definiti in funzione dei costi medi che caratterizzano il mix efficiente di risorse richiesto per assicurare l’assolvimento di produzione minimo, anche tenuto conto del profilo contrattuale standard di riferimento.
Entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto, con decreto del Mase, su proposta del GSE, verranno approvate le regole operative per l’accesso al meccanismo.
Gli impianti sul territorio di Stati membri dell’Unione europea o di Stati terzi confinanti con l’Italia e con i quali la UE ha stipulato un accordo di libero scambio, che esportano fisicamente la loro produzione in Italia, sono ammissibili a condizione che: esista un’intesa per un sistema di reciprocità e le modalità con le quali è fornita prova dell’importazione fisica dell’elettricità rinnovabile.
Durante il periodo di consultazione pubblica le parti interessate potranno inviare osservazioni a MIE@nullpec.mase.gov.it utilizzando il modulo di adesione alla consultazione e indicando come oggetto della mail “Consultazione DM FERZ”.
Alice Cajani, head of Energy Commercialization di Enfinity Global, in un’intervista per pv magazine Italia, relativamente all’efficacia del bando aveva detto che “molto dipenderà da come verrà effettivamente declinato nelle regole attuative. Lo consideriamo sia un’opportunità sia un rischio. È un’opportunità per un’azienda come Enfinity, poiché introduce il ruolo di aggregatore di diverse tecnologie, attività su cui stiamo già lavorando”.
Il principale timore di Cajani, riguardva il segnale di prezzo: “molto dipenderà da come i volumi baseload verranno poi rivenduti agli industriali. Se i prezzi non saranno sostenibili per un aggregatore stand-alone, invece di favorire l’incontro domanda-offerta, si rischierebbe una progressiva centralizzazione di questi volumi presso il GSE, situazione che andrebbe in contrasto con lo sviluppo di un libero mercato, nel quale crediamo fortemente”.
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