Raee fotovoltaici, le richieste di Italia Solare alla Camera

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Sono in corso alla Camera le audizioni sullo schema di decreto legislativo (d. lgs.) che attua la direttiva UE 2024/884 relativa ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). La Commissione VIII (Ambiente) ha ascoltato anche Italia Solare che ha proposto alcune modifiche tra cui l’inserimento di premialità nei meccanismi incentivanti per quei progetti che impiegano operazioni di recupero in ambito Raee.

Lo schema (atto 323) attua la direttiva emanata a seguito di una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha censurato una parte della precedente direttiva UE 2012/19, la quale imponeva ai produttori di pannelli fotovoltaici immessi sul mercato tra il 13 agosto 2005 e il 13 agosto 2012 di sostenere i costi di gestione dei Raee professionali.

Nella memoria depositata, l’associazione ritiene che il governo potrebbe e dovrebbe riordinare la disciplina sul fine vita dei pannelli fotovoltaici, senza limitarsi alla sola esecuzione delle disposizioni europee. La vigente disciplina è contenuta nel d. lgs. 49/2014, che tratta l’intera materia dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Un assetto normativo “complesso, di difficile lettura e a volte contraddittorio”, secondo Italia Solare, con un intreccio di ruoli e compiti dei sistemi collettivi e del Gestore dei servizi energetici (GSE).

In virtù di un ordinamento “più chiaro e leggibile”, l’associazione ritiene che una revisione sia indispensabile e, in merito, propone i seguenti miglioramenti da introdurre relativamente al fine vita dei pannelli fotovoltaici:

  • Esplorare percorribili opzioni per il riutilizzo: il reimpiego dovrebbe essere semplificato e orientato anche verso applicazioni alternative con finalità sociali o, in caso di esportazioni, privilegiando quei Paesi in cui esiste una filiera del recupero e/o il governo locale si impegna a crearla;
  • Tener conto di alcune peculiarità del fotovoltaico: verificare l’opportunità di “estrarre” i pannelli fotovoltaici dal raggruppamento Raee n. 4 e costituire uno specifico che eviterebbe la destinazione di parte dei contributi per i moduli raccolti dai sistemi collettivi alle necessità di gestione delle piazzole domestiche dove si conferiscono anche altri rifiuti;
  • Prestare maggiore attenzione al monitoraggio dei costi reali delle operazioni di trattamento e al relativo perimetro: è ritenuto di grande utilità uno studio preventivo “ma veloce” finalizzato a verificare le best practice del recupero e i costi effettivi del fine vita dei pannelli e la prevedibile evoluzione;
  • Favorire sinergie tra recupero e altri strumenti: l’associazione propone che i meccanismi finalizzati a promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici (ad esempio FerX e FerZ) prevedano premialità per i componenti e pannelli europei che valorizzano le operazioni di recupero in ambito Raee. È ritenuto efficace un contributo dell’ordine di 5 €/MWh che incrementi il prezzo riconosciuto agli impianti che partecipano alle aste se aderiscono a consorzi che si avvalgono di trust particolarmente affidabili (tripla A) e che abbiano propri centri di recupero in Italia.

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