Prorogato di sei mesi, da 12 a 18, il tempo entro cui gli impianti fotovoltaici finanziati dal Fondo Nazionale Reddito Energetico possono essere connessi alla rete e messi in esercizio. Lo ha stabilito il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) con decreto 474/2025 della DG Programmi e incentivi finanziari.
A seguito delle attività di monitoraggio sulle fasi di realizzazione e connessione degli impianti, svolte dal Gestore dei servizi energetici (GSE), è emersa, in particolare, la criticità relativa alla connessione degli impianti alla rete e, conseguentemente, alla mancata messa in esercizio da parte dei soggetti beneficiari e/o dei soggetti realizzatori nei tempi previsti.
A luglio, il GSE ha pubblicato gli esiti delle valutazioni svolte sulle oltre 12.400 richieste pervenute nel 2025 per l’accesso alla misura.
Il Fondo Nazionale Reddito Energetico sostiene la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici a servizio di unità immobiliari residenziali di famiglie in condizione di “disagio economico”, con l’obiettivo di contrastare la povertà energetica e promuovere l’autoconsumo e la diffusione delle fonti rinnovabili. La misura, finanziata con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro a valere sul Piano di Sviluppo e Coesione del Mase, è di natura rotativa e viene alimentata anche dai proventi derivanti dalla valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete in eccedenza rispetto all’autoconsumo.
La proroga dei termini, riporta il ministero in una nota, va nella direzione di garantire il pieno utilizzo delle risorse stanziate e ad assicurare l’efficace conseguimento delle finalità sociali e ambientali della misura, evitando la perdita dei benefici a causa di ritardi non imputabili ai destinatari finali.
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