Tra il 2030 e il 2050 in Italia saranno prodotti 4.520 kt di rifiuti fotovoltaici di cui vetro (2.704,9 kt) e alluminio (762,1 kt) rappresenteranno le principali quote. Nel 2049 e nel 2050, il recupero totale delle componenti fotovoltaiche dovrebbe raggiungere rispettivamente 571 kt e 604,7 kt.
Un recente studio condotto da ricercatori delle Università di Catania e di Palermo ha stimato il volume di rifiuti solari che si prevede saranno generati in Italia a causa della dismissione dei pannelli a fine vita (EoL) e alcuni possibili scenari di smaltimento e recupero per una gestione sostenibile.
In sintesi, i principali contributi della ricerca “The Solar Waste Challenge: Estimating and Managing End-of-Life Photovoltaic Panels in Italy” (La sfida dei rifiuti solari: stima e gestione dei pannelli fotovoltaici a fine vita in Italia) includono le proiezioni relative alla fine del ciclo di vita dei rifiuti fotovoltaici in silicio cristallino in base alla quantità di materiale per il 2050, la quota di valore economico dei materiali dei moduli fotovoltaici sulla base delle stime dei rifiuti e del recupero e la stima della composizione dei rifiuti solari generati entro il 2050.
Lo studio si concentra sulle tecnologie al silicio monocristallino (c-Si) in quanto ritenute dominati nel mercato fotovoltaico nazionale. Combinando i dati storici di installazione con modelli di stima avanzati, i ricercatori hanno previsto le quantità di rifiuti, la composizione dei materiali e il potenziale di recupero fino al 2050.
Nel 2036 è previsto un picco previsto dei rifiuti destinati alle discariche (174,6 kt) che, insieme ai successivi volumi di recupero nel 2049 e nel 2050, sottolineano l’urgente necessità di infrastrutture di riciclaggio scalabili ed efficienti e di quadri politici adattivi a livello nazionale. Sebbene i rifiuti di argento rappresentino una piccola frazione (0,9 kt), l’alto valore economico e lo status di materia prima critica li rendono una priorità strategica nei processi di recupero.
I volumi futuri previsti di rifiuti fotovoltaici in Italia sono stati stimati sulla base di ipotesi di smantellamento, come riassunto nella seguente tabella. L’analisi ipotizza una durata operativa media di 25 anni per gli impianti fotovoltaici, indicando che gli impianti installati dal 2005 al 2025 dovrebbero raggiungere la fine del loro ciclo di vita e iniziare lo smantellamento tra il 2030 e il 2050. In questo periodo, il numero totale di moduli fotovoltaici che raggiungeranno la fine del loro ciclo di vita in Italia dovrebbe avvicinarsi a 197 milioni di unità, corrispondenti a circa 4,52 milioni di tonnellate di rifiuti.

I rifiuti accumulati generati dal settore fotovoltaico italiano tra il 2030 e il 2050 raggiungeranno i 4,52 milioni di tonnellate. La quantità totale di rifiuti generati, considerando tutti i rifiuti del settore fotovoltaico italiano dalla prima installazione fino al 2050, è leggermente superiore, pari a 4,55 milioni di tonnellate.
Il risultato è inferiore di circa la metà rispetto alla quantità di rifiuti stimata 10 anni fa un un altro studio (Paiano, A. Photovoltaic waste assessment in Italy. Renew. Sustain. Energy Rev. 2015) che era di 8,23 milioni di tonnellate. La notevole variazione, evidenziano i ricercatori, deriva probabilmente dalla capacità installata di energia solare fotovoltaica tra il 2014 e il 2022. Paiano aveva previsto che le installazioni di energia solare fotovoltaica in Italia dal 2014 al 2022 sarebbero state circa 29 GW in totale.
Nel frattempo, l’Italia ha registrato un calo degli impianti fotovoltaici dal 2014 a causa della graduale eliminazione della tariffa di riacquisto nel 2013 e del lockdown durante la pandemia di Covid, che ha portato a soli 6 GW di impianti tra il 2014 e il 2022. L’installazione effettiva è stata solo un quinto del numero previsto. Analogamente a questo studio, Paiano ha individuato il picco di produzione di rifiuti solari fotovoltaici nel 2036, a causa del numero più elevato di installazioni nel 2011. La quantità di rifiuti prodotti entro il 2036 differisce leggermente tra i due studi (1 milione di tonnellate in Paiano e 0,95 milioni di tonnellate in questo studio).
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