“Il grave ritardo nella realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, che emerge dal nuovo rapporto Terna, è il risultato di anni di mancate decisioni da parte della politica. Con la legge ‘Energia Umbra’ colmeremo questo vuoto fermando l’avanzata di una desertificazione economica e sociale attraverso un intervento strutturale di competitività per le nostre aziende. Questa legge è la chiave per il futuro energetico dell’Umbria”.
L’assessore regionale all’Ambiente e all’Energia, Thomas De Luca, commenta così i dati elaborati da Italia Solare sulle installazioni di fotovoltaico nei primi sei mesi dell’anno.
L’Umbria a giugno registra un divario di 80 MW di potenza nominale installata di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile rispetto all’obiettivo intermedio fissato dal DM Aree Idonee a 354 MW. “Sono dati che ci spingono a ribadire con forza l’urgenza di procedere all’approvazione della legge entro il mese di settembre”, aggiunge De Luca.
Secondo l’assessore, la forbice negativa del 20% in meno di impianti è costituita da progetti di piccole e medie imprese. In particolare, da famiglie che “preferiscono rinunciare” perché “non hanno le forze per assumersi il rischio di un investimento messo a repentaglio da un quadro normativo a dir poco folle”.
“Oggi vanno avanti solo esclusivamente i grandi progetti proposti da gruppi che hanno le risorse economiche per forzare la mano con i territori, con conseguenze incalcolabili. Abbiamo il dovere di consegnare un quadro certo e definito su dove poter realizzare gli impianti, nel più breve tempo e nel minor costo possibile, e dove non si può fare”, sostiene il rappresentante di giunta.
L’assessore De Luca punta anche il dito contro il governo: “il ministro Pichetto Fratin aveva annunciato che avremmo avuto il nuovo decreto entro luglio, poi prima delle ferie ma ancora non c’è traccia dell’adeguamento alla sentenza del TAR del Lazio che, è bene ricordarlo, dava 60 giorni di tempo a metà maggio. Nell’auspicio che arrivi prima di Natale, ci organizziamo da soli”.
A luglio la giunta regionale dell’Umbria ha approvato il disegno di legge “Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro”, ovvero la legge sulle aree idonee. La legge privilegia la realizzazione di impianti diffusi, di piccole e medie dimensioni, e individua le comunità energetiche rinnovabili (CER) come pilastro del sistema, dichiarando idonea ogni area a esse destinate.
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