Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) ha pubblicato il decreto 72/2025 del 19 novembre con cui aggiorna i contratti di anticipazione e restituzione e le regole operative dell’Energy release 2.0, precedentemente approvati con decreto direttoriale 11/2024, a seguito delle osservazioni fornita dalla Commissione europea affinché si possa ritenere l’attuazione della misura compatibile con le norme applicabili in materia di Aiuti di Stato. In merito, a fine ottobre, il Mase ha anche approvato il correttivo della misura.
L’obiettivo delle nuove regole operative è garantire entro la fine dell’anno la sottoscrizione dei contratti per l’anticipazione del beneficio alle imprese energivore. Il Gestore dei servizi energetici (GSE) procederà entro fine anno alla stipula dei contratti di anticipazione con le imprese beneficiarie, assicurando l’erogazione dell’energia agevolata a partire dal 1° gennaio 2026. Nei primi mesi del 2026 sarà avviata la procedura competitiva per l’assegnazione degli obblighi di realizzazione di nuovi impianti rinnovabili destinati alla restituzione dell’energia anticipata, che dovranno essere completati entro 40 mesi dalla sottoscrizione dei contratti.
Inoltre, con le nuove disposizioni, il cliente finale energivoro o il soggetto aggregatore (in caso di cliente finale energivoro in forma aggregata), in esito alla procedura di assegnazione, hanno facoltà di rinunciare alla stipula del contratto di anticipazione entro 30 giorni, senza escussione della garanzia.
Qualora il soggetto aggregatore rinunci alla stipula del contratto di anticipazione, i clienti finali energivori facenti parte dell’aggregazione hanno facoltà di procedere autonomamente alla stipula, limitatamente alla quota di energia spettante, previa presentazione di apposita istanza sottoscritta congiuntamente al soggetto aggregatore.
Il meccanismo consente alle imprese ad alto consumo energetico di accedere per il triennio 2025-2027 a forniture di energia elettrica da fonti rinnovabili a prezzo calmierato, fissato a 65 €/MWh. In cambio, le aziende dovranno realizzare nuovi impianti da fonte rinnovabile e restituire, nei venti anni successivi, l’energia anticipata attraverso uno specifico contratto col GSE.
A inizio mese, in un’intervista per pv magazine Italia, Edoardo De Carlo, partner dello studio legale Nunziante Magrone, ha spiegato che la gara potrebbe condurre “ad esiti in linea, se non più sorprendenti, di quelli del Fer X Transitorio”.
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