La giunta regionale del Piemonte ha approvato la Relazione tecnica e il Rapporto preliminare ambientale propedeutici alla pianificazione delle zone di accelerazione per gli impianti con fonti di energia rinnovabile. Si apre così la fase di “scoping”, ovvero di osservazione ed esame della procedura della valutazione ambientale strategica (VAS).
“Grazie a questo piano, definiremo aree dove i tempi autorizzativi si ridurranno drasticamente: da un anno a soli sei mesi per gli impianti sotto i 150 kW, garantendo certezze agli investitori e pulizia all’ambiente”, spiega l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati.
Il provvedimento della giunta recepisce e attua il decreto legislativo n. 190/2024 (Testo unico FER) e la direttiva Ue Red III, che impongono agli Stati membri di mappare il territorio per individuare aree idonee e non idonee alle rinnovabili entro il 21 febbraio 2026. La Regione sta predisponendo la propria legge per disciplinare le aree a procedura accelerata, dove i tempi di autorizzazione sono dimezzati e dove è possibile esentare i progetti dalla valutazione di impatto ambientale (VIA), previa mitigazione, distinguendole da quelle incompatibili o assoggettate a regime ordinario.
La pianificazione si concentrerà sulle superfici artificiali per minimizzare l’impatto sul paesaggio e sull’agricoltura. L’obiettivo della Giunta regionale è inoltre di tutelare i campi agricoli. Secondo il Rapporto preliminare, saranno considerate “zone di accelerazione” le aree industriali esistenti con superficie pari o superiore a 5 ettari, le discariche e i lotti di discarica in gestione post-mortem, i siti contaminati oggetto di bonifica.
Rientrano nelle aree idonee anche i tetti e le facciate degli edifici, le strutture di parcheggi, le aree adiacenti alla rete autostradale (entro 300 metri), le aree interne a stabilimenti industriali con autorizzazione integrata ambientale (AIA), gli invasi idrici, i laghi di cave e le miniere dismesse o degradate, oltre alle aree del servizio idrico integrato.
Il piano riconosce gli impianti a fonti rinnovabili come opere di interesse pubblico prevalente, facilitando anche gli accordi di compravendita di energia (PPA), contratti diretti tra imprese e produttori che favoriscono lo sviluppo di comunità energetiche e l’autonomia produttiva.
Con l’avvio della VAS, si apre la fase di confronto tecnico per definire nel dettaglio la cartografia delle aree.
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