Questo articolo riassume i principali vantaggi, scenari di applicazione e trend di adozione. Per maggiori dettagli, consulta l’articolo originale: Applicazioni dei moduli a triplo taglio nel fotovoltaico aziendale in Italia.
Introduzione
Nel 2025 il mercato fotovoltaico europeo ha rallentato dopo due anni di forte crescita. In Italia, nel primo semestre sono stati connessi circa 2,8 GW (SolareB2B), con 424 MW a giugno. I progetti sono per lo più di piccola e media scala, con predominanza di tetti aziendali, ma l’assenza di nuovi incentivi nazionali e le differenze regionali nei permessi rallentano le installazioni. In questo scenario, si privilegiano soluzioni con rendimenti stabili e rischi contenuti. I moduli fotovoltaici a triplo taglio (1/3-cut), grazie a bassa corrente, alta densità di potenza, flessibilità d’installazione e ampia compatibilità, si adattano bene alla varietà di tetti italiani, al clima caldo e alle condizioni normative.
Perché più adatti ai tetti aziendali italiani
Questi moduli, evoluzione dei half-cut, dividono la cella in tre parti per ridurre la corrente e le perdite interne, migliorando la gestione termica e la densità di potenza.
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Stabilità termica: Con estati oltre i 65 °C sui tetti, la minore corrente limita il surriscaldamento e, abbinata a celle N-TOPCon a basso coefficiente di temperatura, mantiene la produzione più stabile nelle ore di punta.
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Densità di potenza: Dimensioni intermedie (es. 1762×1134 mm) e potenze di 430–460 W permettono layout più compatti anche su superfici irregolari, massimizzando i kW/㎡ installati.
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Carico e installazione: La versione a doppio vetro alleggerita (circa 21 kg) unisce resistenza e maneggevolezza, riducendo i rischi in cantiere e adattandosi a coperture con limiti di carico.
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Compatibilità di sistema: Il rapporto tensione/corrente vicino al punto ottimale degli inverter facilita la progettazione, riduce il rischio di fuori range e velocizza l’iter di connessione.
Benefici strutturali dei moduli a triplo taglio
Nei progetti di fotovoltaico aziendale in Italia si punta a ritorni prevedibili e stabilità lungo il ciclo di vita. I moduli a triplo taglio non offrono solo alte prestazioni iniziali, ma vantaggi concreti a livello di sistema:
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Minori rischi di O&M – La suddivisione in più sezioni indipendenti riduce l’impatto di hotspot o microcricche, limita le perdite di potenza e prolunga la vita utile, abbassando costi di manutenzione.
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Ottimizzazione BOS – Maggiore densità di potenza significa meno strutture, cablaggi e quadri di parallelo per kW installato; la minore corrente riduce le perdite e aumenta l’efficienza.
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Efficienza per l’EPC – Più potenza per modulo a parità di superficie accelera l’installazione e semplifica logistica e cablaggi, soprattutto su tetti con limiti di carico.
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Stabilità dei flussi di cassa – Output più stabile migliora l’utilizzo della connessione e riduce la volatilità dei ricavi, vantaggioso nei modelli PPA o ad autoconsumo.
Confronto: TOPCon mezza cella vs triplo taglio
1. TOPCon mezza cella (1/2-cut) vs triplo taglio
A parità di dimensioni, i moduli a triplo taglio offrono circa +7,2% di potenza rispetto ai TOPCon a mezza cella e consentono fino a +5% di capacità installata sulla stessa superficie, migliorando il ROI nei tetti con spazio limitato.
Esempio 450 W:
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Triplo taglio (Twisun Pro TOPCon): 10,09 A – 44,6 V
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Mezza cella TOPCon: 13,88 A – 32,4 V
Con la stessa resistenza e coefficiente di temperatura (γ = −0,32%/°C), a 60 °C la perdita di potenza è −11,20% per il triplo taglio contro −19,76% per la mezza cella (1,76× di differenza). Il minor surriscaldamento garantisce output più stabile d’estate e rallenta il decadimento nel tempo.
Sul fronte costi, la differenza €/W è ridotta e spesso compensata dal maggiore rendimento per m², soprattutto nei progetti di fotovoltaico aziendale con tetti a superficie limitata.
2. PERC mezza cella vs triplo taglio
Rispetto ai moduli PERC a mezza cella, i moduli a triplo taglio hanno circuiti più suddivisi e un’area di singolo circuito ridotta, limitando l’impatto di ombreggiamenti locali (foglie, polvere, escrementi di uccelli). In condizioni di bassa irradianza o nei mesi autunno–inverno, la produzione cala più gradualmente, aumentando resa annua e prevedibilità del sistema. In scenari di tetti analoghi, rappresentano un salto generazionale con rendimenti superiori e tempi di rientro più brevi.
Per i dati completi e i grafici comparativi, consulta la nostra pagina tecnica sui moduli a triplo taglio (1/3-cut).
Tendenze politiche e applicazioni
Il programma Transizione 5.0 (MIMIT, GSE) offre fino al 45% di credito d’imposta per interventi di riqualificazione energetica e digitalizzazione con riduzione dei consumi ≥3% a livello sito o ≥5% su processi chiave. Le procedure GSE richiedono invio documentazione e conferma del plafond prima dell’utilizzo.
Il mercato del fotovoltaico aziendale si concentra sempre più su progetti con vincoli di spazio, dove conta la densità di potenza, l’efficienza di installazione e il rendimento sul ciclo di vita. I moduli a triplo taglio eccellono in queste condizioni, risultando competitivi in gare e selezioni.
Progetti dimostrativi, acquisti collettivi e comunità energetiche li hanno già adottati come standard. Feedback positivi riguardano la prevedibilità del ritorno (grazie a curve di produzione stabili) e la riduzione dei rischi operativi (minore area colpita da ombreggiamento, hotspot meno frequenti, stabilità in rete).
5 criteri per includere il triplo taglio in progetto
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Avvio entro 12 mesi e connessione prima della chiusura incentivi
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Gare con punteggi extra per alta densità o efficienza
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ROI prevedibile lungo il ciclo di vita
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Inserimento in elenchi raccomandati locali o di comunità energetiche
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Esigenze ESG o certificazioni verdi
Entro il 2026, i moduli ad alta densità supereranno il 50% nei nuovi progetti aziendali, con il triplo taglio in posizione di leadership grazie alla coerenza con le policy e alle prestazioni. Per investitori orientati a ritorni stabili e vantaggio competitivo, è il momento ideale per adottarli.