1. Titolo edilizio TUE
L’acquisizione del titolo edilizio di cui al D.P.R. 380/2001 (TUE), richiesto in più punti nella nuova bozza, sostanzialmente vanifica ogni velleità di semplificazione e, a ben vedere, pregiudica il senso dell’intero testo unico.
2. Definizione delle Aree Idonee Ex Lege e Tutela dei Procedimenti in Corso
Chiediamo che il Governo si adoperi per evitare che altre Regioni seguano l’esempio della Sardegna. A questo fine è essenziale:
(i) introdurre una norma interpretativa che chiarisca che le “aree idonee” individuate ex lege ai sensi dell’art. 20 comma 8 del D.Lgs. 199/2021 possano essere classificate non idonee dalle Regioni soltanto a seguito di approfondita e comprovata istruttoria che dimostri la non idoneità dell’area in questione, fermo restando che non potranno essere classificate non idonee porzioni generiche di territorio;
(ii) garantire che le leggi regionali non possano pregiudicare i progetti per cui è già stato avviato l’ iter autorizzativo e, a fortiori, i progetti per cui è già stato rilasciato il titolo abilitativo;
(iii) tutelare tutti i progetti, già in corso di autorizzazione, che sono stati localizzati nelle aree idonee ex lege ai sensi dell’art. 20, comma 8 del D. Lgs. 199/2021.
3. Aree di Accelerazione
Il legislatore europeo, con la Direttiva RED III, ha richiesto una mappatura delle “aree di accelerazione”, dove gli impianti potranno essere autorizzati con procedure ancor più semplificate rispetto a quelle previste per le aree idonee. Il Testo Unico FER deve recepire queste indicazioni.
4. Definizione di Agrivoltaico
Riprendendo un concetto già espresso, ci preme sottolineare quanto sia prioritario supportare investimenti in impianti sostenibili anche da un punto di vista economico.
Il Testo Unico FER dovrebbe espressamente prevedere che anche la versione “base” degli impianti agrivoltaici debba essere inclusa tra le eccezioni al divieto previste dal DL Agricoltura, qualora le esigenze colturali non richiedano l’adozione della versione “avanzata”. È importante considerare che circa un terzo dei terreni coltivabili in Italia risulta abbandonato. Per tali terreni, l’agrivoltaico rappresenta una rilevante opportunità per il rilancio dell’attività agricola, poiché, per l’autorizzazione di un impianto agrivoltaico, è necessario dimostrare la coltivazione effettiva del terreno. Limitare l’installazione agli impianti agrivoltaici avanzati su terreni incolti o abbandonati da anni, i cui costi spesso rendono l’investimento insostenibile, significa perpetuare l’abbandono di queste aree. Una tale restrizione non soddisfa né l’interesse degli operatori energetici, né quello degli agricoltori, e neppure quello del Paese. Occorre, quindi, che il Testo Unico FER preveda una maggiore flessibilità nell’individuazione della tecnologia “base” e “avanzata”, a seconda delle caratteristiche del terreno agricolo al fine di promuovere un utilizzo efficiente delle risorse territoriali.
5. Tempi del procedimento
Nella bozza in analisi si nota un sistematico incremento dei tempi di conclusione dei procedimenti autorizzatori ivi disciplinati con conseguente peggioramento della situazione attuale che, invero, il Testo Unico FER dovrebbe ambire a migliorare.
6. Ammodernamento e Potenziamento degli Impianti Esistenti
Proponiamo che il Testo Unico FER replichi i medesimi principi oggi vigenti in materia di Dichiarazione di Inizio Lavori Asseverata (DILA) per interventi di repowering o revamping di impianti fotovoltaici ed eolici a terra. L’attuale normativa consente questi interventi (per loro natura minori) senza ulteriori autorizzazioni, anche in presenza di vincoli paesaggistici o ambientali, trattandosi di impianti già esistenti. Prevedere l’obbligo di dotarsi di autorizzazioni per gli interventi in edilizia libera (Allegato A, Sezione 2) si concilia difficilmente con gli interessi di tutte le parti coinvolte: dalle amministrazioni pubbliche, che subiscono un ulteriore aggravio delle pratiche da gestire con un organico costantemente sotto dimensionato, agli investitori, che devono affrontare costi aggiuntivi e ritardi negli investimenti, fino al Governo, che perde un’importante opportunità di valorizzare impianti esistenti senza occupare ulteriore suolo per incrementare la produzione di energia rinnovabile in Italia e raggiungere i target nazionali.
7. Autorizzazione degli Impianti di Accumulo
E’ necessario che il Testo Unico FER ripristini la disciplina tuttora vigente dal momento che appare consolidata presso gli operatori e non presenta problemi in sede procedimentale.
8. Cabina di Regia e Condivisione delle Informazioni
Il Testo Unico FER rappresenta l’occasione per stabilire una normativa unitaria e coerente in materia di autorizzazioni per impianti FER. Proponiamo, dunque, l’istituzione di un’autorità “operativa” che funzioni da cabina di regia, facilitando la condivisione delle informazioni, coordinando e uniformando i procedimenti autorizzativi su tutto il territorio nazionale. In tal senso, apprezziamo l’iniziativa di costituire la piattaforma Suer e ci auspichiamo che si prosegua nell’adozione di questi strumenti.
9. Altre Modifiche
Abbiamo ritenuto più efficiente indicare le altre proposte di modifica direttamente nel testo che trovate allegato con evidenziati i nostri suggerimenti.
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Le riflessioni condivise mettono in luce l’importanza cruciale che il Testo Unico FER può avere nel risolvere l’attuale situazione di instabilità e incertezza normativa che affligge il settore delle energie rinnovabili. Questo comparto è strategico per il nostro Paese, in quanto rappresenta l’unica via concreta per ridurre la dipendenza dal gas e, di conseguenza, promuovere l’indipendenza energetica dell’Italia, contribuendo inoltre alla riduzione dei costi energetici. Tali benefici si riflettono in maniera tangibile sulle nostre industrie e sui cittadini.
Il Testo Unico FER deve essere considerato come uno strumento chiave per risolvere questa situazione. Il nostro continuo dialogo con investitori istituzionali, sia nazionali che internazionali, ha evidenziato che l’incertezza normativa sta già scoraggiando fortemente gli investimenti nel nostro Paese. Inoltre, va sottolineato che gli investitori di larga scala nel settore delle energie rinnovabili sono spesso coinvolti anche in altri settori strategici, come quello delle infrastrutture. Pertanto, l’instabilità normativa non solo danneggia il comparto delle rinnovabili, ma rischia di avere ripercussioni negative su tanti altri settori vitali per l’economia nazionale.