Italia, ancora possibile raggiungere i target climatici al 2030 e 2050: uno studio di GE Vernova indica il percorso

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di GE Vernova

Il futuro energetico dell’Italia è a un bivio. Sebbene il Paese rischi di mancare i target 2030, un nuovo studio di GE Vernova (NYSE: GEV) – Navigating the Energy Transition: Pathways to Net Zero in Italy – mostra come, a condizione che vengano intraprese decisioni tempestive, una roadmap chiara possa ancora consentire al Paese di raggiungere sia gli obiettivi 2030 che quelli 2050.

Le analisi più recenti sul settore energetico italiano avvertono infatti che l’Italia non è sulla traiettoria corretta per i traguardi di breve termine, e ne spiegano i motivi: crescita insufficiente delle rinnovabili, limitazioni di capacità della rete e problemi burocratici. Lo studio di GE Vernova fornisce una strategia con due scenari dettagliati che evidenziano le scelte da compiere.

“Il 2030 è l’anno decisivo per l’Italia”, ha dichiarato Jim Walsh, Vicepresidente di GE Vernova Consulting Services. “Questo studio offre un percorso strategico per il successo: numeri, scenari e soluzioni che mostrano come l’Italia possa ancora raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione, cogliendo al contempo i benefici economici e industriali della transizione.”

Con una domanda elettrica destinata a crescere del 60% entro il 2050 a causa dell’elettrificazione, lo studio valuta due scenari per il settore elettrico italiano:

  • Renewable Ambition: questo percorso richiede di raddoppiare la capacità eolica e solare a 100 GW entro il 2030 ed espanderla a oltre 200 GW entro il 2050. Prevede inoltre almeno 40 GW di sistemi di accumulo a batteria, 14–17 GW di CCGT (Combined Cycle Gas Turbine – Turbine a Gas a Ciclo Combinato) con cattura della CO₂, 8 GW di SMR (Small Modular Reactors – Reattori Modulari di Piccola Taglia) nucleari e il completamento urgente dei progetti di trasmissione Hypergrid. Questa combinazione tecnologica, insieme ad altri fattori abilitanti in materia di autorizzazioni e regolamentazione, rappresenta un percorso in grado di raggiungere gli obiettivi climatici del 2030 e del 2050.
  • Business as Usual: una traiettoria più lenta per la crescita delle rinnovabili, con maggiore affidamento su CCS (Carbon Capture Storage – Cattura e Stoccaggio del Carbonio), gas con capacità di co-combustione di idrogeno e importazioni. L’Italia potrebbe comunque raggiungere la neutralità climatica al 2050 ma mancherebbe l’obiettivo 2030, esponendo il sistema a costi più elevati e a una maggiore dipendenza dalle forniture esterne.

La rete è il fattore determinante. L’analisi di GE Vernova evidenzia che senza un’accelerazione degli interventi di trasmissione, la riduzione forzata della produzione rinnovabile potrebbe raggiungere gli 82 TWh annui entro il 2050 — pari a circa il 16% della domanda nazionale prevista. Anche con i progetti Hypergrid pianificati da Terna, saranno necessarie ulteriori infrastrutture per colmare il divario tra le regioni meridionali, con maggior prevalenza di risorse rinnovabili, e quelle settentrionali, caratterizzate da una maggior domanda di energia.

Le poste in gioco economiche sono significative. Una traiettoria più lenta aumenterebbe la dipendenza dalle importazioni, l’esposizione dei consumatori alla volatilità dei prezzi dei combustibili e potrebbe minare la competitività industriale del Paese.

Il white paper completo è disponibile qui: Pathways to net zero in Italy

GE Vernova è un attore chiave nella transizione energetica italiana, avendo contribuito alla generazione elettrica nel Paese per oltre 100 anni. Attualmente, circa il 24% della capacità elettrica italiana è prodotta con tecnologie GE Vernova.