La nuova Comunità energetica rinnovabile (CER) Part-Energy è sorta su iniziativa dell’amministrazione comunale e prevede l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici, tra cui scuole, palestre e municipi.
La Comunità energetica rinnovabile (CER) Green Zone installerà fotovoltaico fino a 1 MW in quaranta aree umbre, corrispondenti alle cabine primarie presenti sul territorio. Il Presidente Trottolini spiega di essere soddisfatto della legge regionale aree idonee, ma anche di auspicare ad alcuni interventi da parte della Regione.
EnergRed ha costituito Care&Share ETS, una Comunità energetica rinnovabile (CER) nazionale basata sulla condivisione di energia da impianti fotovoltaici. pv magazine Italia ha parlato con una portavoce della ESCo. Il primo nodo è operativo a Settebagni, a nord di Roma, con 3,6 MW di impianti già attivi.
Riccione ha attivato la sua Comunità energetica rinnovabile (CER) con un impianto fotovoltaico da 10 kW sul nido d’infanzia comunale, ampliabile a 30 kW. Le domande di adesione alla CER sono aperte fino al 30 novembre.
Gli impianti che le CER costituite mirano a installare raggiungono complessivamente i 68 MW di potenza
Il consiglio comunale di Orvieto ha approvato un nuovo Piano energetico comunale, basato su impianti fotovoltaici e la creazione della Comunità energetica rinnovabile (CER). Sul territorio è già attiva anche la CER Alesolare.
A pv magazine Italia la Federazione Trentina della Cooperazione ha spiegato che la Comunità energetica rinnovabile (CER) è nata per destinare metà degli incentivi alla comunità e metà a progetti sociali, supervisionato da un Garante che coinvolge l’Ordine degli Assistenti Sociali del Trentino-Alto Adige.
Concessi ulteriori contributi per 14,8 milioni di euro. Sale a 1.432 il numero di progetti complessivamente ammessi per 90,9 MW di potenza.
Firmato l’accordo per l’impianto fotovoltaico da 129,36 kW, gestito dalla Dinamo CER ETS per 30 anni. L’associazione si occuperà di progettazione, costruzione e gestione, versando un canone annuo di 855 € al Comune ascolano, che acquisirà l’impianto al termine della concessione.
Lo studio di fattibilità conferma la realizzabilità del progetto tra Venezia e Trieste su 79 ettari: 67 ettari destinati a Comunità energetiche Rinnovabili (CER) e 11,6 ettari per autoconsumo autostradale. Sono calcolati investimenti pari a 7,7 milioni e 1,3 milioni di euro all’anno come ritorni economici per il territorio. L’apertura dei primi cantieri è prevista entro il 2027.
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