Tutti i sistemi agrivoltaici in sintesi

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Ricercatori svedesi e italiani hanno analizzato la redditività e il rapporto costo-efficacia di diversi tipi di sistemi agrivoltaici (APV) per le rotazioni colturali e le località europee.

Utilizzando un approccio stocastico con simulazioni Monte Carlo (MCA), descritto come un “potente strumento” per valutare gli effetti dell’incertezza di alcuni parametri economici di input sulle prestazioni del progetto, hanno confrontato i sistemi agrivoltaici a un asse, verticali e sopraelevati con i sistemi fotovoltaici convenzionali montati a terra.

Il modello ha previsto la redditività e l’efficacia dei costi di ciascun sistema agrivoltaico applicando indicatori di performance chiave, come il valore attuale netto (VAN), il periodo di ammortamento scontato (Dpbp) e la valutazione del costo livellato dell’energia (Lcoe), secondo l’autore co-corrispondente Tekai Eddine Khalil Zidane.

“Questo approccio ha offerto una valutazione economica completa per supportare il processo decisionale nello sviluppo dell’agrivoltaico in Europa”, ha dichiarato Zidane a pv magazine, sottolineando che lo studio ha anche fornito un focus sulle prestazioni potenziali delle tre varianti di APV in Svezia, Danimarca, Germania e Italia.

“A differenza di molti studi precedenti che si concentravano su un singolo tipo di impianto, sulla rotazione delle colture, su luoghi specifici e su particolari costi o redditi, il nostro obiettivo era quello di fornire un’analisi più completa delle prestazioni economiche degli impianti fotovoltaici”, ha dichiarato a pv magazine Pietro Elia Campana, autore co-corrispondente della ricerca, aggiungendo che l’MCA ha permesso di incorporare un’ampia gamma di input per determinare il loro impatto sulla redditività economica.

“È interessante notare che la nostra analisi ha rivelato che gli impianti fotovoltaici sopraelevati hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelli verticali man mano che ci si spostava dal Nord al Sud dell’Europa. Questo miglioramento è dovuto alla maggiore produzione di energia elettrica e ai prezzi più alti dell’elettricità, che hanno compensato i maggiori costi di investimento iniziali”, ha dichiarato Campana.

Secondo le ipotesi dello studio, il sistema APV a un asse in tutta Europa ha avuto una redditività e un rapporto costo-efficacia superiori rispetto alle configurazioni verticali e sopraelevate. Secondo la ricerca, il Lcoe del sistema APV a un asse era inferiore del 20-25% rispetto a quello del sistema APV verticale e del 30% rispetto alla configurazione APV sopraelevata, indicando una maggiore efficienza dei costi nella generazione di elettricità, mentre il VAN è “per lo più positivo” in tutta Europa per i sistemi a un asse, verticali e sopraelevati.

Inoltre, il Dpbp per il sistema APV a un asse è stato del 25-30% più veloce rispetto al sistema APV verticale e del 35% più veloce rispetto alla configurazione APV sopraelevata. Inoltre, il sistema APV a un asse ha mostrato un Dpbp più breve e un Lcoe inferiore rispetto al sistema fotovoltaico convenzionale a terra di riferimento (Cgmpv).

In Germania e in Italia, i sistemi APV sopraelevati hanno una redditività maggiore rispetto a quelli verticali, in quanto la loro maggiore produzione di energia elettrica compensa i maggiori costi associati alla loro installazione, hanno osservato i ricercatori.

Per quanto riguarda la Svezia e la Danimarca, i sistemi verticali dimostrano una maggiore redditività, con i sistemi situati in Danimarca che offrono “una redditività significativamente più elevata a causa dei prezzi di vendita elevati dell’elettricità”.

I parametri più significativi che influenzano la variazione del VAN elettricità-agricoltura e del VAN solo elettricità sono i prezzi di vendita dell’elettricità, i costi specifici del sistema fotovoltaico e il costo medio ponderato reale del capitale (Wacc), hanno osservato i ricercatori.

Inoltre, il profitto medio della rotazione delle colture è stato osservato come il “parametro più importante” che influisce sul VAN agricolo, mentre il Lcoe del progetto è influenzato principalmente dal costo specifico dell’impianto fotovoltaico, dai costi di gestione e manutenzione e dal Wacc reale.

I risultati dello studio sono “particolarmente significativi per i responsabili delle decisioni e per gli stakeholder coinvolti nello sviluppo delle politiche agrovoltaiche”, hanno osservato i ricercatori.

Il loro lavoro è descritto in “Economic evaluation of one-axis, vertical, and elevated agrivoltaic systems across Europe: a Monte Carlo Analysis”, pubblicato su Applied Energy. I ricercatori provengono dalla Mälardalen University in Svezia e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in Italia.

In prospettiva, secondo Zidane, i team intendono continuare a concentrare gli sforzi di ricerca sui sistemi agrivoltaici.

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