L’irradianza in tutta la regione mediterranea ha subito una diminuzione significativa nel corso dell’ultima settimana, a causa del particolato atmosferico proveniente dalla polvere sahariana e dal fumo degli incendi canadesi che ha disturbato le condizioni solari, secondo l’analisi effettuata con API Solcast. La combinazione di eventi regionali e transcontinentali di trasporto di aerosol ha influenzato la generazione solare fotovoltaica in tutta l’Europa meridionale, con riduzioni dell’irradianza e un aumento dei depositi.
Il primo grande evento si è manifestato con un’ondata di polvere sahariana che ha raggiunto i livelli medi dell’atmosfera, guidata da una robusta dorsale subtropicale che ha diretto un profondo flusso da sud-ovest attraverso il Mediterraneo occidentale. Il 16 maggio, questo impulso iniziale di polvere ha fatto sentire la sua presenza sulla Grecia, dove l’irradianza è diminuita dal 5% al 7%. L’analisi condotta dal team Solcast Data Science separa l’irradianza persa a causa degli aerosol e delle nuvole, evidenziando l’impatto degli aerosol dinamici sulla generazione solare. L’irradianza orizzontale globale (GHI) totale persa a causa degli aerosol nella località di Rodi è stata di 251,5 kWh/m2 il 16 maggio. Questa analisi dettagliata è stata completata utilizzando gli ultimi dati satellitari disponibili a più alta risoluzione temporale della piattaforma satellitare Meteosat di terza generazione.
Oltre alla riduzione dell’irradianza, questi eventi di polvere comportano una complicazione secondaria: l’imbrattamento dei pannelli fotovoltaici. Il deposito di polvere, soprattutto se portato dalla pioggia, può degradare significativamente l’efficienza dei pannelli e aumentare la necessità di manutenzione. La cresta atmosferica persistente ha giocato un ruolo chiave nel dirigere questa polvere verso nord dal Sahara, aumentandone la portata e la durata sulle regioni popolate.
Dopo questo evento della scorsa settimana, una seconda nube di polvere sahariana è stata rafforzata dal fumo degli incendi boschivi nel Manitoba, in Canada. Questi incendi hanno prodotto nubi pirocumulonembi che hanno spinto il fumo nell’alta atmosfera, dove forti venti occidentali lo hanno trasportato attraverso l’Atlantico. I dati modellati sulla profondità ottica degli aerosol (AOD550) di CAMS mostrano la progressione simultanea di questo pennacchio di fumo con il fronte di polvere sahariano che si avvicina alla Grecia.
Questo secondo evento è visibile nei dati delle anomalie GHI. Nell’analisi delle anomalie GHI a cielo sereno del 18 maggio, si può notare come l’aerosol derivante si combini con una nuova nube di polvere sopra la penisola iberica e il Marocco. Questa nube ha poi colpito l’Italia il 20 e ha raggiunto la Croazia, l’Ungheria e alcune parti delle isole greche il 21. I modelli di irradianza del cielo limpido di Solcast del 18 maggio evidenziano il passaggio di questa massa d’aria carica di aerosol, con un calo dell’irradianza del cielo limpido stimata intorno al 5% nelle aree colpite. Questo degrado non solo ha ridotto la produzione fotovoltaica, ma ha anche aumentato il rischio di imbrattamento, in particolare nelle aree in cui si sono verificate precipitazioni durante l’intrusione di aerosol.
Solcast produce questi dati tracciando nuvole e aerosol con una risoluzione di 1-2 km a livello globale, utilizzando dati satellitari e algoritmi AI/ML proprietari. Questi dati vengono utilizzati per guidare i modelli di irradianza, consentendo a Solcast di calcolare l’irradianza ad alta risoluzione, con un bias tipico inferiore al 2%, e le previsioni di tracciamento delle nuvole. Questi dati sono utilizzati da più di 350 aziende che gestiscono oltre 300 GW di impianti solari a livello globale.
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