Intervista a Sungrow: crescita C&I e Utility Scale del 30% anno su anno

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I mercati fotovoltaici e BESS italiani sono cambiati drasticamente da tutti i punti di vista negli ultimi 12 mesi. Lo dice Massimo Bracchi, country manager per l’Italia di Sungrow.

Segmento Utility Scale

Sungrow spiega a pv magazine Italia che la società ha registrato una crescita delle vendite per i segmenti C&I e Utility Scale che si aggira sul 30%.

“Alcuni operatori hanno un’ottica molto orientata a provare come prima soluzione quella del bando dell’asta FerX; altri operatori, sono venuti questi giorni proprio a dirci che hanno intenzione di riprendere anche attività sul mercato libero. Stiamo vedendo che il segmento C&I e il segmento utility stanno crescendo del 30% anno su anno”, ha detto Bracchi, che sottolinea comunque come Sungrow non abbia mai sofferto delle diminuzioni delle vendite in questi segmenti negli ultimi quattro trimestri.

Segmento residenziale

“Il segmento residenziale ha avuto un calo fortissimo in termini di numero di installazioni, probabilmente quest’anno potrebbe scendere al di sotto della soglia critica del GW di nuove installazioni. Questo ha portato naturalmente gli operatori del segmento residenziale a trovare nuove formule di business, nuove formule operative, nuove formule per trovare clienti, anche alla luce del fatto che il governo oltre a chiudere il Super Bonus ha trovato anche formule alternative come il ritiro energetico e ha abbassato le percentuali della detrazione fiscale”, ha detto Bracchi, spiegando che questi trend hanno congiuntamente operato una pressione molto forte sui prezzi negli ultimi sei mesi, con chiare conseguenze sui distributori di pannelli e inverter.

Bracchi spiega che l’attuale fase di mercato è dovuta al fatto che le installazioni sono state inferiori rispetto alle previsioni. Questo ha avuto anche delle conseguenze per Sungrow, che ha dovuto offrire soluzioni più competitive, soprattutto a livello economico.

“I nostri clienti ci chiedono di fornire nuove soluzioni efficienti, efficaci, che abbiano naturalmente la possibilità anche di portare i costi di installazione a livelli molto competitivi”, ha detto Bracchi senza però definire una percentuale precisa.

Alla domanda se si arrivi a una riduzione dei prezzi degli inverter per il residenziale del 30%, Bracchi spiega che la riduzione non sarà così sostenuta, ma si avvicinerà. “Siamo sul 20%”.

Bracchi spiega poi che, per aumentare la competitività della propria azienda nel settore residenziale, Sungrow presenterà anche nuovi prodotti, molto probabilmente entro fine anno.

Mercato BESS

Il mercato delle batterie rimane chiave per lo sviluppo e la crescita di Sungrow in Italia.

“Anche per il Macse, abbiamo degli obiettivi molto sfidanti. L’azienda, tra l’altro, nel segmento BESS ha effettuato gli investimenti più corposi, rilevanti in termini proprio sia tecnologici che di risorse”, ha detto Bracchi.

Oggi la filiale italiana di Sungrow conta più o meno 30 professionisti specializzati soprattutto nei servizi ad alto valore, soprattutto per grandi progetti BESS.

Sungrow ha due linee BESS. PowerStack è la nuova piattaforma di soluzione storage dai 250 kW/h a 5 MW/h.

“Per tutta la parte del Capacity Market e la parte del Macse abbiano invece un’altra piattaforma di soluzioni: PowerTitan. Da sottolineare comunque che, con l’abbassamento dei costi di storage, le nostre soluzioni tornano ad essere interessanti anche a livello industriale”, ha detto Bracchi.

Ruolo di Milano per altri mercati europei

Attraverso il suo ufficio di Milano, Sungrow dovrebbe anche coordinare l’attività di diversi mercati, perlopiù Balcani Occidentali. Questo in collaborazione con altre società.

“Sui Balcani in questo momento ci stiamo muovendo attraverso una strategia distributiva. Quindi abbiamo un solo partner, Energetik, con cui stiamo condividendo in maniera molto forte le strategie di mercato e lo sviluppo di mercato locale creando competenze”.

La collaborazione copre Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Kosovo e Slovenia.

“Sicuramente i Balcani sono interessanti, ma al tempo stesso sono sempre stati un’area, diciamo, compresa fra due mercati, quello Centrale europeo e il Mediterraneo, dove probabilmente molti operatori in passato sono andati a fare operazioni di prezzo per liberare magazzini”, ha detto Bracci.

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