Net Zero Industry Act, Anie: primo passo verso strategia UE per investimenti a livello unionale

Share

Michelangelo Lafronza, segretario di Anie Rinnovabili, spiega a pv magazine Italia che gli associati hanno accolto il Net Zero Industry Act con favore, chiedendo però che i No Price Criteria vengano definiti in modo uniforme a livello europeo il prima possibile.

Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea Serie L del 18 giugno sono pubblicati tre provvedimenti attuativi del Net Zero Industry Act. Tra questi il regolamento di esecuzione 2025/1176 della Commissione del 23 maggio 2025 che definisce i criteri di preselezione e aggiudicazione delle aste per la diffusione dell’energia da fonti rinnovabili (criteri diversi dal prezzo). Cosa ne pensate? Avrà conseguenze sui produttori di soluzioni BESS europei?

Michelangelo Lafronza: Premesso che il NZIA si pone come obiettivo quello di realizzare una filiera industriale resiliente e sostenibile per la produzione dei principali componenti specifici delle tecnologie a zero emissioni nette in modo che al 2030 tale filiera soddisfi il 40% del fabbisogno della domanda europea, la base associativa di Anie ha accolto favorevolmente l’iniziativa europea.

Sicuramente l’introduzione di criteri di preselezione e di aggiudicazione delle aste (No Price Criteria) richiederanno ulteriori sforzi alle imprese per il riconoscimento della conformità ai suddetti criteri, ma le aziende si stanno attrezzando in tal senso o lo sono già.

Un aspetto rilevante concerne l’applicazione dei criteri. È auspicabile che essa sia armonizzata su tutto il territorio europeo, altrimenti comporterebbe maggiori oneri per la filiera dello stoccaggio elettrico, che dovrebbe adattarsi a differenti metodologie laddove oggi l’Europa è sprovvista di una metodologia vincolate; l’atto delegato ne evidenzia in alcuni punti la mancanza dando agli Stati membri libertà di adozione. Un’applicazione armonizzata, indipendentemente dalla tecnologia, consentirebbe da un lato la riduzione dei costi e dall’altro una maggiore e più semplice integrazione della filiera.

Per Anie il criterio della resilienza disciplinato dall’atto delegato se, da un lato, limita le importazioni da uno stato extraeuropeo, dall’altro non considera che il medesimo produttore potrebbe aver diversificato la propria produzione manifatturiera in più stati extraeuropei e che, pertanto, potrebbe acquisire rilevanti quote di mercato.

Si osserva, inoltre, che esistono altre disposizioni europee che richiedono la conformità dei prodotti finali. Nel caso, ad esempio, dei container dei sistemi di accumulo a batteria servirà il rispetto dei requisiti del regolamento europeo 2024/573 relativo ai gas fluorurati.

Concludendo, si evidenzia che le aziende europee sono già sottoposte a forte competizione internazionale e, pertanto, per traguardare gli obiettivi al 2030 è necessario adottare quanto prima i criteri di preselezione e di aggiudicazione, così da rendere più facilmente raggiungibili tali obiettivi.

Nella Gazzetta Ufficiale dell’UE anche il regolamento di esecuzione 2025/1178 sull’elenco dei prodotti finali delle tecnologie a zero emissioni nette e dei loro principali componenti specifici ai fini della valutazione del contributo alla resilienza. Quale il ruolo delle batterie?

Il ruolo delle batterie sarà sempre più rilevante nella misura in cui si diffonderanno le fonti rinnovabili elettriche e si dismetteranno le centrali termoelettriche a carbone e a gas naturale salvo che per queste si proceda ad investimenti in CCS (CO2 Carbon Capture and Storage).

Anie ha elaborato un position paper che, sulla falsa riga di quanto oggi previsto per i moduli fotovoltaici, mira a integrare la filiera dei sistemi di stoccaggio elettrico a batteria a partire dalla cella che compone i moduli batteria, che a loro volta sono assemblati in pacchi batteria, sino al BMS e all’inverter.

I sistemi di stoccaggio elettrico rispondono alle esigenze di adeguatezza e flessibilità di cui necessitano i gestori della rete di trasmissione e di distribuzione. Anie sta collaborando con Terna in materia di grid forming, ovvero una funzione degli inverter che permette di creare e mantenere attivamente i parametri della rete elettrica (frequenza, tensione, fase), diversamente dagli inverter grid following che iniettano energia solo se la rete è stabile. In pratica, un inverter grid forming si comporta come un generatore tradizionale, stabilizzando e regolando la rete elettrica. In altre parole, un inverter grid forming dà “forma” attivamente alla rete anche in condizioni estreme di esercizio, persino in caso di black-out.

Il terzo è la decisione di esecuzione 2025/1100 della Commissione che adotta orientamenti per l’attuazione di determinati criteri di selezione di progetti strategici per tecnologie a zero emissioni nette di cui all’articolo 13 del regolamento (UE) 2024/1735. Cosa ne pensate?

Sin dagli inizi del 2023, ancor prima che venisse pubblicato nel 2024 il Regolamento UE 2024/1735 che istituisce un quadro di misure per rafforzare l’ecosistema di produzione delle tecnologie a zero emissioni nette, Anie ha collaborato dapprima con il MEF e successivamente con il Mimit per fornire un quadro della filiera mondiale di alcune di queste tecnologie, dei suoi componenti principali e dei macchinari per produrli, formulando indicazioni per creare un contesto idoneo a promuovere investimenti e consentire il loro dispiegamento in breve tempo come ad es. la proposta di un one-stop-shop per la fase di sviluppo del progetto e il coinvolgimento di operatori per il reshoring a partire dal quale avviare successivamente il reverse-engineering con attività di ricerca e sviluppo sia nelle imprese che nelle università.

Per Anie non sono solo necessari i contributi al Capex degli investimenti, ma anche quelli agli Opex. Ciò consentirebbe di sostenere nel medio-lungo termine gli investimenti lato offerta, a cui è necessario abbinare anche una continuità di investimenti lato domanda. In Italia assistiamo a stop&go normativi che stressano fortemente la filiera. Un quadro normativo stabile assicura all’industria manifatturiera di programmare gli investimenti, viceversa difficilmente si avranno iniziative di rilievo con capacità di produzione significativa. In un contesto mondiale molto competitivo ed in un settore sottoposto a rapide innovazioni, il grado di incertezza normativa inibisce gli investimenti privati malgrado i contributi che può fornire l’Unione europea. Il caso Northvolt è un esempio eloquente

Analizzando l’atto delegato si ritengono positive diverse definizioni come quella di “impianto di produzione primo nel suo genere” che apre al reshoring tecnologico, e quella di “innovazione” da intendersi su larga scala. Positivo anche il riconoscimento del ruolo importante della capacità manifatturiera, non solo della componentistica, ma anche dei macchinari che la producono, settore in cui in Italia esistono nicchie di eccellenza. Di contro il concetto di efficienza tecnologica rischia di minare le iniziative di investimento: se le tecnologie a zero emissioni nette sono strategiche per l’Europa per l’autonomia strategica, l’indipendenza energetica e la sicurezza della catena di approvvigionamento, conseguentemente sarà necessario sostenere economicamente le iniziative di investimento anche in condizioni di mercato difficili. Da qui l’esigenza di supportare anche gli Opex degli investimenti.

L’Europa dovrebbe puntare all’integrazione della filiera della componentistica. Una iniziativa di investimento di 1 GW di capacità produttiva annua, ad esempio in moduli fotovoltaici, dovrebbe essere abbinata ad investimenti di analoga capacità produttiva di celle e, andando più a monte della filiera, di wafer e lingotti. Non importa se si tratta di integrazione verticale oppure orizzontale, purché sia garantita la sicurezza della catena di approvvigionamento. Per garantire maggiore economia di scala e competere a livello globale, la dimensione della capacità produttiva degli stabilimenti, in particolare nei settori delle fonti rinnovabili elettriche, dovrebbe superare 1 GW. Occorre una strategia europea che coordini le iniziative di investimento a livello unionale.

I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.

Popular content

Fer X transitorio, per il fotovoltaico 17,5 GW di manifestazioni d’interesse
09 Luglio 2025 Pubblicati i bandi: richieste di iscrizione dal 14 luglio al 12 settembre