L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha pubblicato la Delibera 22 luglio 2025 numero 339/2025/R/efr sui prezzi di aggiudicazione per impianti di produzione in accesso diretto al decreto Fer X transitorio.
Arera ha stabilito che, nel caso di impianti di produzione fotovoltaica di potenza non superiore a 1 MW, i prezzi di aggiudicazione sono 77 €/MWh, di cui 63 €/MWh per il Capex e 14 €/MWh per l’Opex.
Questo rappresenta un aumento dei prezzi di aggiudicazione del 10%, o di 7 €/MWh.
A giugno, infatti, Arera aveva proposto un prezzo di aggiudicazione pari a 70 €/MWh per gli impianti fotovoltaici con potenza pari o inferiore a 1 MW, indistintamente dalla taglia (sempre al di sotto di 1 MW) e dalla tipologia impiantistica.
Rimangono validi i correttivi di cui all’articolo 4, comma 2, del decreto ministeriale 30 dicembre 2024. Per la tecnologia fotovoltaica il prezzo di aggiudicazione è corretto per tener conto dei diversi livelli di insolazione: + 4 €/MWh per Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana e Umbria; + 10 €/MWh per Emilia-Romagna, FriuliVenezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto.
Commento di Italia Solare
“Il prezzo di 77 €/MWh tiene conto delle osservazioni ricevute durante la consultazione, alzando il livello inizialmente proposto (intorno a 70 €/MWh) per includere un riconoscimento completo degli Opex e dei Capex tipici del fotovoltaico di piccola taglia. È una decisione apprezzabile, ma per molti operatori resta al limite della sostenibilità finanziaria, specie in aree con alti costi di connessione o autorizzazione”, ha detto Francesco Pezone, founding partner dello studio Italaw e membro di Italia Solare.
Secondo Pezone, non si fa distinzione tra impianti a terra, su coperture o su aree bonificate.
“Questa uniformità non tiene adeguatamente conto delle forti variazioni di Capex tra zone rurali e industriali, né delle difficoltà addizionali in contesti complessi, come ad esempio retrofit, autoconsumo condominiale, coperture fragili o con presenza di eternit che hanno bisogno di bonifica”.
Infine, sottolinea Pezone, sebbene la delibera non riconosca un incentivo esplicito per l’autoconsumo, quest’ultimo risulta di fatto favorito, in quanto le ipotesi sottostanti al prezzo di aggiudicazione – confermate rispetto al Documento per la Consultazione – presuppongono la sostenibilità economica degli impianti solo in presenza di una quota rilevante di autoconsumo dell’energia prodotta.
“Ciò comporta, però, che sarà difficile realizzare gli impianti senza autoconsumo, pure utili in molte situazioni, come piccoli terreni non coltivabili, e tetti di capannoni abbandonati”.
* Aggiunge quote di Italia Solare, accetta richiesta di riscrittura da parte di Pezone
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