L’idroelettrico entra nelle CER

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Fondazione CER Italia ha di recente annunciato la nascita del progetto IdroCER® che ha lo scopo di integrare gli impianti idroelettrici ad acqua fluente di piccole dimension all’interno delle Comunità energetiche rinnovabili (CER). Il fine è attuare una condivisione energetica stabile e una produzione costante nell’arco della giornata in modo tale che membri della CER possano disporre di energia a fonti rinnovabili anche nelle ore serali, colmando il vuoto lasciato dal fotovoltaico.

pv magazine Italia ha intervistato la  presidente della Fondazione CER Italia, Silvia Chiassai Martini, che sottolinea il ruolo pionieristico della “prima CER a integrare concretamente l’idroelettrico, una fonte rinnovabile fondamentale che rappresenta un valido strumento di supporto per il bilanciamento della rete”.

“Nelle configurazioni che sta gestendo Fondazione CER Italia, il 90% dell’energia prodotta e condivisa è rappresentata da impianti solari fotovoltaici. In aggiunta a ciò la restante quota del circa 10% potrà essere condivisa da energia prodotta da impianti idroelettrici ed aerogeneratori eolici, non appena questi saranno messi in esercizio”, ha spiegato Chiassai Martini.

Quando abbiamo intervistato la presidente di Fondazione CER Italia ad aprile, i kW di impianti fotovoltaici privati installati in Italia erano 230. “Ad oggi la potenza degli impianti in configurazioni attive è di 1.051 kW. Altri 124 kW sono stati presentati tramite istanza e in fase di valutazione da parte del GSE”, è l’aggiornamento riportato.

“Alla luce dell’accordo con Federidroelettrica non prevediamo una diminuzione di impianti fotovoltaici, piuttosto ipotizziamo una possibile diversificazione della provenienza delle fonti energetiche, coinvolgendo soprattutto l’idroelettrico. Questo potenziamento della CER attraverso la diversificazione di fonti energetiche sta alla base dall’accordo nazionale firmato tra Fondazione CER Italia e Federidroelettrica”, ha dettagliato Chiassai Martini.

La presidente ha sottolineato che se le tecnologie in ambito energetico e la pianificazione della politica energetica lavoreranno nella stessa direzione, le CER avranno ancora più peso per rendere le altre fonti energetiche più accessibili, generando maggiori benefici per i partecipanti delle Comunità.

“Tramite l’accordo firmato con Federidroelettrica stiamo puntando sullo sviluppo di energia da fonti alternative al fotovoltaico che, attraverso una produzione di energia green h24, permetterà un consumo maggiore e un maggiore risparmio da parte dei consumatori. Questo accordo va concretamente a dimostrare la virtuosità dell’integrazione tra diverse fonti energetiche sostenibili che potrebbero potenziare il percorso verso la decarbonizzazione e la sostenibilità energetica”, conclude.

Alla voce di Chiassai Martini si affianca quella di Paolo Picco, presidente di Federidroelettrica, che ha commentato l’accordo come “il nuovo modello di generazione di piccoli impianti idroelettrici nella CER costituisce un interessante asset strategico che i produttori dovranno prendere in considerazione”, rimarcando che il progetto rappresenta “un passo concreto verso un futuro energetico più equo, basato sulla collaborazione tra enti pubblici, privati e cittadini”.

 

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