Con la delibera 385/2025/R/EEL, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) introduce una serie di misure che modificano la gestione degli impianti fotovoltaici ed eolici connessi alle reti di distribuzione in media tensione.
Il nuovo quadro rappresenta il passaggio da reti passive a reti attive, dove gli impianti diventano parti integranti del sistema e non meri generatori autonomi. Per questo, in risposta alla crescita esponenziale delle fonti rinnovabili non programmabili, ARERA obbliga produttori e operatori a un importante percorso di adeguamento tecnico, necessario per rispondere al rapido sviluppo delle rinnovabili e assicurare affidabilità e flessibilità nella gestione della rete.
Il provvedimento stabilisce che tutti gli impianti fotovoltaici ed eolici con potenza uguale o superiore a 100 kW dovranno essere dotati di un Controllore Centrale di Impianto (CCI) o di un sistema equivalente conforme alla Norma CEI 0-16.
Questo dispositivo consentirà ai distributori di rete di modulare o limitare la potenza attiva degli impianti tramite comandi esterni (funzionalità PF2), garantendo un controllo più efficace in caso di sovrapproduzione. Ed ecco il modello delle reti attive, in cui i produttori non sono più meri soggetti passivi ma attori integrati nella gestione in tempo reale del sistema elettrico.
Il mancato rispetto degli obblighi comporta conseguenze come la sospensione degli incentivi GSE e della valorizzazione dell’energia immessa in rete, la possibile disconnessione dell’impianto dal sistema e la decadenza dalle convenzioni attive con GSE e altri operatori.
Il calendario degli adeguamenti è differenziato in base alla potenza degli impianti:
≥1 MW: obbligo di adeguamento entro il 28 febbraio 2026. In caso di CCI già installato, è sufficiente l’aggiornamento software.
500 kW – 1 MW: adeguamento entro il 28 febbraio 2027. Previsto un contributo fino a 10.000 euro, decrescente in caso di ritardo.
100 kW – 500 kW: adeguamento entro il 31 marzo 2027. Disponibile un contributo fino a 7.500 euro, anch’esso decrescente nel tempo.
Nel documento, ARERA spiega che gli incentivi economici destinati agli adeguamenti obbligatori degli impianti (come i contributi forfetari di 7.500 € o 10.000 € per chi aggiorna entro i termini previsti) non saranno pagati direttamente dagli operatori o scaricati integralmente sulle tariffe degli utenti finali, bensì verranno coperti da uno specifico fondo nazionale, il “Fondo per eventi eccezionali, resilienza e altri progetti speciali”, disciplinato all’art. 10 comma 10.1 del TIPPI. Questo fondo serve proprio a sostenere costi straordinari o investimenti strategici, come appunto quelli richiesti per garantire la sicurezza e la modernizzazione della rete elettrica
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