Paolo Arrigoni, presidente del GSE (Gestore Servizi Energetici), auspica la piena operatività del decreto Conto Termico 3.0 per febbraio 2026. Lo dice lo stesso Arrigoni in un post su LinkedIn, commentando la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.
“Il decreto Conto Termico 3.0 che amplia la platea dei beneficiari dei contributi in conto capitale per interventi di riqualificazione energetica degli edifici e interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili entra in vigore il 90° giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore sono approvate dal MASE, su proposta del GSE, le regole applicative per l’accesso alle misure d’incentivazione del presente decreto”, ha scritto Arrigoni.
Il Conto Termico, ricorda il GSE, incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. I beneficiari sono le Pubbliche amministrazioni (PA), privati ed enti del terzo settore, che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro annui, di cui 400 destinati alle PA.
Gli interventi privati devono essere eseguiti su edifici appartenenti all’ambito terziario: gli edifici e le unità immobiliari di categoria catastale A/10, gruppo B, gruppo C ad esclusione di C/6 e C/7, gruppo D ad esclusione di D9, gruppo E ad esclusione di E2, E4, E6;
“La misura di incentivazione di cui al presente decreto è sottoposta ad aggiornamento periodico con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, previa intesa con la Conferenza unificata”, si legge sulla stessa Gazzetta Ufficiale.
Otto le tipologie di interventi incentivabili. Tra questi compaiono: 1) installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento e/o sistemi di filtrazione solare esterni per chiusure trasparenti con esposizione da Est-sud-est a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili; 2) trasformazione degli edifici esistenti in «edifici a energia quasi zero»; 3) installazione di impianti solari fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo e/o opere di allacciamento alla rete, presso l’edificio o nelle relative pertinenze, a condizione che l’intervento sia realizzato congiuntamente alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore elettriche.
Come si legge in Gazzetta Ufficiale, l’ammontare dell’incentivo erogato al soggetto responsabile ai sensi del presente decreto non può eccedere il 65% delle spese sostenute, che arriva al 100% nel caso di interventi realizzati su edifici pubblici in comuni fino a 15.000 abitanti, scuole pubbliche, ospedali e strutture sanitarie pubbliche, comprese quelle residenziali, di cura, assistenza o ricovero.
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