Aias, l’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile, ha richiesto un incontro urgente con il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, per chiarire le sue recenti dichiarazioni in Parlamento sul bando agrivoltaico Pnrr, secondo cui mancherebbero soggetti interessati.
“A otto-nove mesi dalla conclusione del Piano, se non ci sono domande dopo quattro anni dubito che arrivino quando si sa benissimo che non si ultimano i progetti entro il 30 giugno”, erano state le parole di Foti.
“Rivedere le modalità, piuttosto che i fondi destinati al bando Pnrr per l’agrivoltaico. Il problema non è l’assenza di soggetti che intendano attuare gli investimenti ma la regolamentazione non sempre agile, con l’assenza di alcuni documenti indispensabili che avrebbero dovuto già essere pubblicati da parte delle istituzioni”, ha dichiarato Alessandra Scognamiglio, presidente Aias.
L’Associazione ricorda che i ritardi istituzionali e i requisiti troppo stringenti hanno scoraggiato la partecipazione di numerosi operatori, mentre chi ha creduto nel settore si è già vincolato ad obblighi economico-finanziari, e su di essi ricadrebbe ora il rischio integrale.
Aias sottolinea che le misure del Pnrr non presentano di per sé problemi di affidabilità, ma che le difficoltà riguardano piuttosto la gestione dei tempi e la definizione del quadro normativo. Le carenze principali riscontrate sono la mancata pubblicazione dell’atto d’obbligo, necessario per chiudere la finanziabilità dei progetti, l’assenza delle nuove regole operative previste dal Decreto Ministeriale 149/2025, attese entro cinque giorni dall’emanazione, il ritardo nella diffusione degli esiti dell’asta GSE, che avrebbero dovuto essere pubblicati il 28 settembre e la mancata coerenza tra tempistica realizzativa e autorizzativa degli impianti.
“Si tratta di circostanze che non rendono poco affidabile il destino delle misure Pnrr, semmai la capacità di programmazione temporale e normativa, in un contesto che invece merita di continuare a essere sostenuto e favorito a livello centrale”, ha concluso Scognamiglio.
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