“Valutare positivamente la proposta di un impianto fotovoltaico originariamente di circa 70 ettari poi dimezzati in sede di valutazione di impatto ambientale, in prossimità di beni recentemente riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità è comunque un atto gravissimo”. Così l’assessore regionale all’Urbanistica della Regione Sardegna, Francesco Spanedda, commenta il via libera del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) al progetto da da 72,6 MW da proposto nel Comune di Putifigari (Sassari).
In una nota l’assessore attacca nuovamente il Governo, come già avvenuto per altri pareri favorevoli a impianti sul territorio sardo, sostenendo che “non riconosce non solo la storia, l’identità e l’autonomia della Sardegna, ma neppure i riconoscimenti raggiunti attraverso anni di studi scientifici e di diplomazia culturale”.
L’impianto, proposto da Ine Seddonai Srl, ha ottenuto la valutazione di impatto ambientale (VIA) positiva dal Mase la scorsa settimana. Sul sito del ministero è riportato che il progetto è ripartito su due aree distinte, ma Spanedda puntualizza che si tratta di un solo impianto.
Nel duro attacco l’assessore sardo prosegue sostenendo che “il Governo nazionale impone scelte dall’alto, in spregio alle nostre competenze, ai pareri del ministero della Cultura e al buon senso di chi difende il paesaggio e la memoria di un popolo millenario. Gli impianti per la transizione energetica devono essere sostenibili. La transizione non può diventare un pretesto per consumare suolo, cancellare la nostra storia e compromettere il futuro delle comunità locali”.
Per ultimo, a settembre, era finita nel mirino della Regione la VIA positiva a un impianto di stoccaggio BESS da 72 MW. Intanto, rimane grande attesa per conoscere le sorti della legge regionale sulle aree idonee impugnata dal Governo a febbraio e sulla quale si attende la pronuncia della Corte costituzionale.
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