Luca Marchisio, head of system strategy di Terna, sostiene che la prima asta Macse contribuisce a diminuire i costi di integrazione del fotovoltaico di oltre 20%, con implicazioni importanti per il sistema.
“Permettetemi per un secondo di esagerare un attimo, il mondo oggi ha a disposizione un riferimento: se andiamo a mettere i risultati della prima asta Macse sulle famose curve di Bloomberg, questo numero era previsto al 2040. E invece lo abbiamo già raggiunto la settimana scorsa”, ha detto Marchisio durante l’Italian Renewables Investment Forum 2025 di Green Horse, in corso ora a Roma. “Improvvisamente siamo andati 15 anni avanti nelle curve di costo”.
I risultati del Macse avranno poi anche conseguenze sul costo di integrazione del fotovoltaico.
“Assumendo i numeri dello scenario 2030 che è quello del PNIEC predisposto dal governo e poi declinato da noi in modo analitico nel documento di descrizione degli scenari, possiamo immaginare che senza i sistemi di accumulo avremmo buttato via un 15% della produttività di questi impianti. Recuperare questo 15% ci costerebbe, ai prezzi di aggiudicazione dell’asta, circa €50 addizionali al megawatt-ora recuperato. Tenendo anche conto della parte che non sarà possibile recuperare (un altro 5% circa), il costo complessivo di integrazione del fotovoltaico può essere stimato quindi in circa 20 €/MWh da sommare al LCOE nominale, quindi un numero pari a 70-80 anziché i 90-100, come sarebbe stato se i costi di accumulo fossero stati significativamente superiori all’esito di questa asta”, ha detto Marchisio durante il summit in corso al Maxxi.
Marchisio ha poi detto che il volume di accumuli ottimale integrati del sistema è un trade-off tra il costo del dell’immediato sistema di accumulo che installo e il valore che ottengo.
“Se il denominatore, ovvero il costo del sistema d’accumulo si riduce rispetto alle stime originali, il volume ottimo di accumuli che ci possiamo permettere di integrare nel sistema per ottenere l’ottimo efficiente incrementa, aumenta e questo è un beneficio importante perché più accumuli significa meno overgeneration e significa maggiore recupero delle delle energie delle energie rinnovabili”.
Marchisio ha poi concluso che 50 €/MWh, ovvero il costo complessivo dell’integrazione del fotovoltaico, è anche il livello di spread minimo richiesto per il ciclo di carico/scarico della batteria, lo spread necessario per ripagare l’investimento nelle batterie selezionate dalla prima asta Macse.
I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.
Inviando questo modulo consenti a pv magazine di usare i tuoi dati allo scopo di pubblicare il tuo commento.
I tuoi dati personali saranno comunicati o altrimenti trasmessi a terzi al fine di filtrare gli spam o se ciò è necessario per la manutenzione tecnica del sito. Qualsiasi altro trasferimento a terzi non avrà luogo a meno che non sia giustificato sulla base delle norme di protezione dei dati vigenti o se pv magazine ha l’obbligo legale di effettuarlo.
Hai la possibilità di revocare questo consenso in qualsiasi momento con effetto futuro, nel qual caso i tuoi dati personali saranno cancellati immediatamente. Altrimenti, i tuoi dati saranno cancellati quando pv magazine ha elaborato la tua richiesta o se lo scopo della conservazione dei dati è stato raggiunto.
Ulteriori informazioni sulla privacy dei dati personali sono disponibili nella nostra Politica di protezione dei dati personali.