Il Gestore dei servizi energetici (GSE) ha comunicato che chiuderà lo sportello per il bando per le CER il 30 novembre, di fatto confermando la diminuzione delle risorse destinate all’autoconsumo dai fondi PNRR. La motivazione sembra essere quella di evitare di rischiare di perdere i fondi a causa di una mancato utilizzo.
“Bisogna sottolineare come la scadenza del 30 novembre 2025 riguardi solamente la presentazione di nuove richieste di contributo in conto capitale (PNRR 40%), mentre per coloro i quali abbiano già inoltrato la suddetta richiesta, o lo faranno appunto entro il 30 novembre, le tempistiche per il completamento del progetto sono fissate al 30 giugno 2026 (fine dei lavori di installazione dell’impianto) ed al 31/12/2027 (entrata in esercizio dell’impianto). L’accreditamento di configurazioni CER e Gruppi di Autoconsumatori, e quindi l’accesso all’incentivo in conto esercizio per gli impianti inseriti all’interno delle stesse, rimane possibile fino al 31/12/2027 (o al raggiungimento del contingente di potenza incentivata)”, ha spiegato Luca Perrone, titolare della piemontese STP Progetti, a pv magazine Italia.
Perrone spiega che il contributo in conto capitale si configura come un importante incentivo alla costruzione di nuovi impianti, ma non si tratta dell’unica strada per le CER. Non cambierà comunque nulla per i comuni con più di 50.000 abitanti.
“Riteniamo che la costruzione di impianti che possano in ogni caso accedere ad una quota addizionale di incentivo in conto esercizio, mediante l’inserimento in una configurazione di autoconsumo diffuso, possa continuare ad essere un’opzione interessante, non andando a subire rallentamenti importanti. Inoltre, il numero di abitanti, esclusa la possibilità di accesso al contributo PNRR, non sarà più un elemento di differenziazione dei progetti sulla base della loro collocazione geografica”, ha detto Perrone, suggerendo implicitamente che le CER in comuni più grandi potrebbero nel medio periodo aumentare l’incidenza sul totale delle CER.
Chiusura dello sportello
“Il 30 novembre prossimo, come previsto dal bando, chiuderà lo sportello per la concessione di contributi per impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, inseriti in configurazioni di Comunità energetiche rinnovabili (CER) o di Gruppo di autoconsumatori e ubicati in Comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti finanziati nell’ambito della Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 del PNRR”, ha scritto ieri il GSE.
Le risorse richieste al 14 ottobre 2025 ammontano a 474,7 milioni di euro per una potenza degli impianti oggetto degli interventi per i quali è stato richiesto il contributo di 1.091 MW.
La Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 (Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo) del PNRR metteva originariamente a disposizione 2,2 miliardi di euro per la realizzazione di una potenza complessiva pari almeno a 1,73 GW. Il sito del GSE riporta ancora questa cifra.
La misura prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto fino a un massimo del 40% delle spese ammissibili. Gli impianti devono essere di nuova costruzione o risultato di un potenziamento di un impianto esistente, con una potenza finale non superiore a 1 MW.
Come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 232 del 6 ottobre 2025 viene determinata la riduzione e riallocazione delle risorse finanziarie destinate a varie misure PNRR, comprese quelle relative all’energia e alle rinnovabili, tra cui le CER. Nella rimodulazione i fondi per le CER sono stati tagliati di un miliardo su un totale di 2,2 miliardi, ha detto di recente a pv magazine Italia Silvia Martini Chiassai, presidente di Fondazione CER Italia.
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