Aree idonee Sardegna, via libera dalle commissioni alle modifiche

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Le commissioni Governo del Territorio (IV) e Attività produttive (V) del Consiglio regionale sardo, riunite in seduta congiunta, hanno approvato a maggioranza, con astensione della minoranza, la proposta di legge 146 “Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 2024, n. 20 (Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile (FER) e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi)”.

Il testo prevede anche l’inserimento del comma 7-bis che costituirebbe una moratoria di 120 giorni alle istanze di autorizzazione per impianti nelle “aree ordinarie”.

Il via libera alla proposta di legge, presentata da Antonio Solinas (Pd) e Gianluca Mandas (M5S), è arrivato dopo l’audizione dell’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani, e dell’assessore regionale degli Enti locali, finanze e urbanistica, Francesco Spanedda.

Cani ha ricordato che la legge sulle aree idonee prevede una dotazione finanziaria di 678 milioni di euro, che è stato già pubblicato il primo bando da 20 milioni di euro a favore delle famiglie con Isee sotto i 15mila euro e che, nelle prossime ore, l’assessorato all’Industria pubblicherà un bando da 30 milioni di euro a favore del sistema delle imprese della Sardegna per la realizzazione di impianti fotovoltaici, compresi di accumulo, e attività di efficientamento energetico.

Complessivamente, inclusi gli interventi previsti per il Sulcis Iglesiente, sono previsti nel 2025 bandi per 100 milioni di euro, di cui 80 milioni in capo all’assessorato dell’Industria e 20 milioni in capo all’assessorato dei Lavori pubblici. Per il 2026 sono previsti bandi per 129 milioni di euro.

Cani ha anche spiegato che la PL 146 “è la soluzione migliore per fare alcune precisazioni alla legge 20 (aree idonee, ndr), utili per velocizzare la spesa delle risorse ed evitare interpretazioni differenti tra diversi Comuni”.

La norma chiarisce la possibilità di posizionare impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni presenti nei centri urbani e sui tetti dei capannoni industriali, mantenendo i limiti previsti nell’allegato G. I consiglieri di minoranza hanno deciso di astenersi, pur essendo d’accordo sul merito, perché hanno ritenuto “inutile apportare una modifica a una legge all’esame della Corte Costituzionale”. Sarebbe stato opportuno, hanno detto, attendere la sentenza.

La Commissione ha nominato relatore di maggioranza il presidente Solinas e relatore di minoranza Emanuele Cera (FdI), vice presidente della V commissione.

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