Entra oggi in vigore, a seguito della pubblicazione avvenuta nella Gazzetta ufficiale di ieri, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) 255/2025, ovvero la norma per il phase-out della Sardegna dal carbone firmata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) a metà settembre.
L’articolo 2 riporta gli interventi di infrastrutturazione energetica previsti. Per quanto riguarda le fonti energetiche rinnovabili (FER), l’obiettivo prefissato è il raggiungimento dei 6.264 MW di nuova potenza da traguardare al 2030 previsti dal decreto Mase 21 giugno 2024, ovvero il DM Aree idonee.
A questi si aggiunge la realizzazione di risorse di accumulo dell’energia e in particolare di 550 MW di batterie “già contrattualizzate nelle passate aste del capacity market”.
Relativamente alle opere Terna, vengono poste come priorità l’estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale mediante la realizzazione del cavo Hvdc Sardegna-Sicilia, facente parte del Tyrrhenian Link, nella configurazione da 500+500 MW riferita al solo collegamento bipolare Hvdc Sardegna-Sicilia, del cavo Sa.Co.I.3 riguardante l’interconnessione tra i sistemi elettrici della Corsica, della Sardegna e della penisola italiana e della Hypergrid Dorsale Sarda che include la connessione Hvdc tra Fiumesanto e Montalto e il Sardinian Link.
Inoltre, si prevede l’installazione di compensatori sincroni per 500 MVAr e, in generale, lo sviluppo della rete elettrica dell’Isola.
L’Autorità di regolazione energia reti e ambienti (Arera), entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto, definisce il quadro regolatorio applicabile alle infrastrutture individuate, “con particolare riferimento ai servizi del collegamento virtuale e alla sostenibilità degli investimenti, e garantisce la perequazione rispetto al sistema nazionale per tutto il territorio regionale”.
Relativamente alle reti di distribuzione in Sardegna al momento dell’entrata in vigore del decreto, Arera “adotta misure adeguate a consentire, nei limiti di costi efficienti, a decorrere dal 1° gennaio 2026, tariffe di distribuzione in linea con quelle dell’ambito tariffario Meridionale, come individuati dalla regolazione tariffaria”.
Nel decreto si parla anche di gas, introducendo un collegamento virtuale per la sicurezza degli approvvigionamenti grazie all’utilizzo di terminali di rigassificazione, unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (Fsru) e reti locali.
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