CER, Mase: obiettivo primario il raggiungimento della capacità installata, domande fino al 30 novembre

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Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) ha detto che sarà possibile presentare domanda per accedere ai fondi PNRR dedicati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) fino al 30 novembre 2025, confermando di fatto il termine ultimo, ma anche il taglio dei fondi per le CER.

Il Mase ha detto che la rimodulazione è una scelta del Governo per “mettere in sicurezza tutte le misure senza perdere un solo euro di fondi europei”, sostenendo di fatto che l’obiettivo non era stanziare 2,2 miliardi, ma raggiungere una certa capacità da CER. Questo ha suscitato critiche nei passati giorni da parte di esperti e associazioni, politici e sviluppatori.

“L’importo iniziale di 2,2 miliardi era stato definito nel 2021 sulla base di simulazioni che ipotizzavano un sostegno interamente erogato sotto forma di prestiti a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili, una modalità poco conciliabile con la reale dinamica attuativa e con le effettive esigenze finanziarie delle potenziali iniziative progettuali CER. Con la modifica PNRR operata nel 2023 è stato possibile trasformare la tipologia di sostegno da prestiti a contributi a fondo perduto. Tale variazione, per garantire il rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato, come stabilito dalla decisione della Commissione europea, non poteva superare l’intensità massima del 40% dei costi ammissibili. A parità di obiettivi sulle CER, il fabbisogno reale di risorse PNRR risultava quindi molto inferiore”, ha detto il ministro Gilberto Pichetto Fratin ieri sera.

Le domande finora presentate saranno ora sottoposte a istruttoria tecnica. Queste, dice il Mase, risultano coerenti con il nuovo budget, “tenendo conto anche della fisiologica riduzione (circa 10–15%) tra progetti presentati e progetti effettivamente ammessi a finanziamento”.

Di fatto, quindi, è un discorso di priorità. La priorità del Mase non è sostenere le CER nel loro sviluppo, ma installare una certa capacità ben stabilita attraverso le CER. Negli ultimi giorni, esperti hanno detto a pv magazine Italia che la logica è semplice: si vuole supportare le CER, ma senza dare fastidio a soggetti attivi nel settore dell’energia con interessi contrari. La spiegazione del Mase non sembra comunque troppo distante da questa lettura. È una questione di priorità.

“La riduzione della dotazione deve essere letta come un necessario riallineamento responsabile alle esigenze reali e alle stringenti scadenze del PNRR, che ha consentito di riassegnare risorse in eccesso ad altri interventi oggi più bisognosi, evitando il rischio di “reversal” e tagli finanziari a chiusura del Piano”, ha scritto il Mase, confermando comunque che la misura CER resta pienamente operativa.

Al 20 novembre 2025, l’obiettivo originario PNRR di nuova capacità di generazione elettrica da FER pari ad almeno 1730 MW, in base ai dati forniti dal GSE, “è stato superato con oltre 1759 MW, considerando il valore cumulato delle istanze progettuali presentate. Un obiettivo raggiunto anche grazie alla recente modifica normativa che ha ampliato la platea dei probabili beneficiari ai Comuni fino a 50.000 abitanti”.

Sono 864,6 milioni di euro le risorse richieste al 23 novembre 2025, dice il GSE. Le richieste sforano quindi la dotazione finanziaria, diminuita a 795,5 milioni di euro.

Questi progetti però potrebbero ricevere un supporto ulteriore.

“La misura CER resta pienamente operativa e viene inoltre rafforzata dalla costituzione di una facility dedicata presso il GSE.
Il Ministero, infine, si farà parte attiva nel ricercare ulteriori risorse alle CER, in caso di fabbisogno, sia attraverso l’eventuale rifinanziamento della misura, sia tramite il ricorso ad altri piani di investimento nazionali o europei”, ha scritto il Mase.

Eventuali progetti che dovessero risultare ammissibili ma non immediatamente finanziabili nell’ambito dell’attuale dotazione potranno essere oggetto di prioritario monitoraggio, in modo da intercettare nuove risorse non appena disponibili, dice il Mase.

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