Aree idonee Sardegna, la Giunta: “sentenza della Consulta un punto fermo utile a fare chiarezza”

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“La sentenza della Corte Costituzionale viene assunta dalla Regione come un punto fermo, utile a fare chiarezza dopo una fase segnata da una produzione normativa statale incoerente, che ha reso difficile per le Regioni esercitare le proprie competenze”, così gli assessori regionali all’Urbanistica, Francesco Spanedda, e all’Industria, Emanuele Cani, intervengono a seguito della sentenza della Consulta che ha dichiarato l’illegittimità di alcune disposizioni della legge sarda sulle aree idonee.

Gli elementi di maggior rilievo che emergono dalla sentenza, rilevano gli assessori tramite in una nota, “sono la mancanza di competenza su impianti offshore, per i quali rimane una voce in capitolo sulla regolamentazione dell’attacco a terra; la mancanza di divieto generalizzato sullle aree non idonee, che viene sostituito da un’istruttoria rafforzata; la questione dei progetti già approvati, che possono essere bloccati solo a seguito di fondate valutazioni tecnico-scientifiche, mentre viene confermata la prevalenza della non idoneità sull’idoneità”.

Spanedda e Cani sottolineano inoltre l’evoluzione in atto nel quadro normativo nazionale, “che tende a spostare l’attenzione da una pianificazione per aree a una valutazione puntuale dei singoli interventi”.

“Questo spostamento di obiettivo ha conseguenze rilevanti – avvertono – perché rischia di scaricare il peso delle decisioni sui Comuni, che sono già fortemente oberati e si trovano a fronteggiare situazioni estremamente complesse. Sempre più spesso chiedono aiuto alla Regione. Noi continueremo a offrire un ‘ombrello’ istituzionale, rafforzando il ruolo regionale nella pianificazione e nel supporto agli enti locali”.

Nel quadro nazionale, gli assessori ribadiscono le criticità del decreto legislativo 175/2025. “Faremo ricorso non appena il decreto sarà convertito in legge, perché riduce in modo significativo la possibilità per le Regioni di decidere. Sarà comunque nostra premura modificare le nostre norme tenendo conto dei chiarimenti forniti dalla Corte costituzionale”. In merito, a fine novembre, la governatrice della Regione, Alessandra Todde, ha dichiarato che la giunta era pronta a ricorrere alla Corte Costituzione “per difendere lo statuto speciale e le competenze” dell’isola.

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