La transizione energetica ha ridisegnato i confini tra le grandi utility tradizionali e i produttori indipendenti di energia (IPP), portando a modelli ibridi di collaborazione tra i due soggetti. Lo dice AleaSoft Energy Forecasting.
“Mentre le utility stanno rafforzando i loro investimenti nelle energie rinnovabili, nello stoccaggio dell’energia e nella digitalizzazione, gli IPP stanno guadagnando importanza con progetti flessibili e modelli innovativi”, ha detto la società di consulenza spagnola.
Le utility svolgono un ruolo decisivo nel sistema elettrico, soprattutto nella gestione della rete e di grandi portafogli di clienti, ma anche nel finanziamento di progetti su larga scala. Nel mentre, gli IPP sono emerse con forza, sfruttando la loro flessibilità, la loro specializzazione nelle energie rinnovabili e la loro agilità nell’adattarsi alle opportunità del mercato.
“Le IPP hanno dimostrato che è possibile sviluppare, costruire e gestire impianti rinnovabili senza la necessità di infrastrutture e reti di distribuzione tradizionali. In molti casi, gli IPP riescono a sottoscrivere PPA (Power Purchase Agreement) con grandi consumatori, fondi di investimento o persino con le utility, generando modelli di business complementari e talvolta cooperativi”, ha detto AleaSoft.
Il mercato, dice la società spagnola, si sta muovendo verso modelli ibridi di collaborazione. Le utility, consapevoli della loro lentezza di esecuzione in alcuni segmenti, collaborano con gli IPP come coinvestitori, offtaker o responsabili tecnici.
Parte di questa collaborazione passa anche dal mondo BESS. Sia gli IPP che le utility, sottolinea AleaSoft, stanno investendo in progetti di accumulo, sia autonomi che ibridi, con l’obiettivo di massimizzare i ricavi attraverso l’arbitraggio orario e la fornitura di servizi nei mercati ancillari e di capacità, aumentare la bancabilità dei progetti di energia rinnovabile, riducendo il rischio di prezzo e migliorando la stabilità dei ricavi.
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