“Stiamo procedendo a una revisione rapida del decreto che sottoporremo alla valutazione dei ministeri concertanti e delle regioni nel più breve tempo possibile”. È quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in audizione stamattina alle commissioni riunite Attività produttive e Ambiente della Camera.
Nel suo intervento Pichetto, in prima battuta, ha fatto un breve resoconto di quanto successo finora col decreto ministeriale 21 giugno 2024, ovvero il DM Aree idonee, emanato “dopo un lungo iter di negoziazione con i ministeri concertanti e le regioni”.
Tuttavia a maggio, in risposta a molteplici ricorsi presentati da operatori di settore e associazioni contro la norma, il TAR Lazio si è espresso chiedendo alle amministrazioni “di riscrivere i principi e i criteri omogenei per l’individuazione delle aree idonee e non idonee, contestando un deficit di specificità e omogeneità che non consente alle regioni di essere guidate nell’esercizio delle attribuzioni ad esse spettanti”, ha ricordato Pichetto.
Inoltre, il tribunale Tar ha contestato l’assenza di una disciplina transitoria volta a salvaguardare le iniziative già avviate prima dell’individuazione delle aree con legge regionale e “l’illegittimità della disposizione che concede la facoltà di incrementare le fasce di rispetto dai beni tutelati alle regioni fino a 7 km, in quanto competenza esclusiva del legislatore statale”.
Si è pertanto reso necessario riscrivere il decreto per cui “alla luce degli impegni europei e della necessità di individuare anche le zone di accelerazione, non è più rinviabile un’azione programmatoria di ampio respiro che si basi su un atteggiamento costruttivo e responsabile di tutti gli attori in gioco”, ha detto Pichetto.
Quanto descritto, ha concluso il ministro, è mosso dal fine di garantire un “ordinato sviluppo degli impianti rinnovabili sul territorio, traguardando gli obiettivi del Pniec, in modo tale da garantire il progressivo abbassamento della bolletta elettrica mediante il disaccoppiamento”.
Tema del giorno, oltre le aree idonee, erano le scorie nucleari sulle quali si è concentrata la maggior parte dell’intervento di Pichetto.
In chiusura dell’audizione, le repliche del ministro ai parlamentari interrogati, anche sul tema aree idonee, sono state rinviate a un’altra seduta da concordare.
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