La Camera dei Deputati ha approvato ieri la conversione del decreto legge 73/2025, ovvero il DL Infrastrutture. La norma interessa il fotovoltaico in particolare all’articolo 13 “Disposizioni in materia di accelerazione degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili” su cui diverse associazioni di settore hanno espresso perplessità.
Nel corso dell’esame alla Camera, tuttavia, gli emendamenti presentati in materia sono stati respinti. Il DL andrà ora convertito entro il 20 luglio, con tempi stringenti che potrebbero impossibilitare ulteriori interventi di modifica al Senato.
Italia Solare, in particolare, aveva criticato il lavoro sulle aree di accelerazione per gli impianti a fonti rinnovabili e di stoccaggio fatto dal governo italiano, sostenendo che gli interventi in materia energia sono stati disorganici, privi di una chiara strategia e senza consultazioni con le associazioni. Questo vale anche per l’art. 13 del DL Infrastrutture.
“Il risultato è un quadro legislativo confuso, affollato di norme difficili da interpretare e spesso pure contradditorie tra loro, tanto da essere criticate da tutti: operatori, tribunali, Commissione Europea, addirittura diversi funzionari degli stessi ministeri. Si riteneva che l’obiettivo, imposto dal PNRR, di individuazione delle aree di accelerazione fosse stato raggiunto e ora siamo qui a parlare di un secondo provvedimento, purtroppo evidentemente ancora una volta sbagliato”, ha detto Luciano Barra, Affari istituzionali di Italia Solare.
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