Redelfi, gruppo industriale italiano quotato su Euronext Growth Milan, attivo nello sviluppo di infrastrutture per la transizione energetica, ha recentemente annunciato di uscire dal segmento CER, vendendo a una terza parte la propria partecipazione in CerLab, “poiché il mercato dei sistemi di accumulo sta diventando prioritario”.
Si tratta di una scelta che riflette la crescita esplosiva della domanda di storage in Italia ed Europa, spingendo quindi molte aziende a riallocare capitali sui BESS, importante terreno di gioco del futuro energetico. Su questo scenario pv magazine Italia ha raccolto la visione di Redelfi, azienda che lo scorso giugno ha siglato un contratto con Afry per la fornitura di servizi di ingegneria per 1 GW di progetti BESS della pipeline Redelfi 2.
Quale lettura ci date sulla decisione di concentrare le risorse sui BESS stand-alone?
La decisione di concentrare le risorse sui BESS stand-alone è un segno di coerenza e non un cambio di strategia. Infatti, sin dall’inizio Redelfi ha posto al centro del proprio modello di sviluppo il BESS stand-alone, una scelta che anche oggi, grazie all’introduzione del MACSE, si conferma lungimirante. Di conseguenza si è scelto di concentrare le risorse umane ed economiche sull’obiettivo per il
quale gli azionisti hanno dato il loro commitment in sede di quotazione, ovvero il mercato del BESS.
In che misura avete valutato l’integrazione tra accumulo e impianti fotovoltaici in Italia nei prossimi anni?
È indubbio che il tema dell’integrazione tra fotovoltaico e sistemi di accumulo resti di grande rilevanza e continui a generare opportunità. Tuttavia, occuparsi di BESS stand-alone significa avere una prospettiva più ampia rispetto al solo accumulo a servizio degli impianti fotovoltaici. Questi sistemi, infatti, non si limitano a supportare una singola fonte, ma rappresentano una
risorsa fondamentale per l’intero ecosistema delle rinnovabili non programmabili. Il BESS svolge un ruolo chiave nella stabilizzazione della rete elettrica di AT e MT, contribuendo a gestire gli sbilanciamenti e ad assorbire le fluttuazioni tipiche della produzione rinnovabile. Allo stesso tempo, è uno strumento strategico nella regolazione del mercato energetico, in quanto consente di ottimizzare la risposta alla variabilità dei prezzi e di garantire maggiore efficienza e affidabilità al sistema nel suo complesso.
Quali i primi prossimi vostri step operativi?
Il percorso che stiamo seguendo è focalizzato innanzitutto sull’ottenimento delle autorizzazioni necessarie. Ad oggi, abbiamo già raggiunto un traguardo significativo: per il 2026 disporremmo infatti di 1 GW di capacità autorizzata. Parallelamente, stiamo valutando con attenzione la possibilità di mantenere la proprietà di parte di questi asset, in un’ottica di consolidamento della nostra presenza sul mercato e di ampliamento del ruolo strategico di Redelfi nel comparto dei sistemi di accumulo.
Quali soluzioni state valutando per i vostri BESS?
Il nostro approccio ai sistemi di accumulo energetico abbinati al fotovoltaico si deve fondare su due priorità: massimizzare il valore energetico degli impianti fotovoltaici utility scale e garantire la sostenibilità lungo l’intero ciclo di vita delle tecnologie. In questa direzione, stiamo valutando l’utilizzo di soluzioni tecnologiche di controllo avanzato, come l’ottimizzazione tramite intelligenza artificiale per la gestione della produzione e dei carichi, con l’obiettivo di massimizzare i cicli utili delle batterie e ridurne l’usura e la presenza all’interno del Gruppo del comparto di AI rende questa scelta più facilmente affrontabile. Inoltre, l’integrazione con piattaforme di energy management consentirà di migliorare l’efficienza complessiva, favorendo servizi di rete come il bilanciamento e la regolazione di frequenza.
E per quanto riguarda la tecnologia?
Più in generale, guardiamo con grande interesse alle tecnologie di nuova generazione per le batterie, quali le soluzioni al litio-ferro-fosfato (LFP) più stabili e sicure, o sistemi a celle sodioione che offrono prospettive interessanti in termini di costi e reperibilità delle materie prime, o ancora, sul medio periodo, batterie a flusso, particolarmente adatte per accumuli di lunga durata. Infine, grande attenzione è rivolta alla sostenibilità della filiera: scelta di materiali meno critici, riuso e riciclo delle batterie a fine vita, fino all’integrazione di logiche di economia circolare nei nostri progetti. Questo significa non solo sviluppare impianti performanti, ma anche coerenti con gli obiettivi ambientali e sociali che guidano la transizione energetica. L’innovazione per noi non è solo tecnologica, ma sistemica: abbinare BESS e fotovoltaico non significa soltanto aumentare l’efficienza dell’impianto, ma anche rendere l’impianto fotovoltaico oggetto dell’intervento più resiliente, sostenibile e utile per la rete elettrica nazionale.
Come l’evoluzione del mercato fotovoltaico influenzerà la domanda di BESS nel breve e medio termine?
Se le CER si basano su impianti fotovoltaici di piccole dimensioni e, di conseguenza, non generano sbilanciamenti significativi sulla rete, la situazione è diversa per gli impianti utility scale: la loro crescita, che caratterizzerà i prossimi anni, comporta inevitabilmente un aumento degli sbilanciamenti sulle reti di media e alta tensione. Proprio in questa dinamica risiede la centralità dei BESS, la cui adozione diventerà progressivamente necessaria per gestire la variabilità della produzione e garantire la stabilità del sistema. L’espansione del fotovoltaico a grande scala non potrà prescindere dall’integrazione con sistemi di accumulo in grado di assorbire le fluttuazioni e di offrire servizi di flessibilità alla rete. Per questo motivo, il mercato dei BESS in Italia si configura come un mercato strategico di lungo periodo, con una prospettiva di sviluppo che va ben oltre il breve termine e che si colloca in un orizzonte temporale almeno decennale.
I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.
Inviando questo modulo consenti a pv magazine di usare i tuoi dati allo scopo di pubblicare il tuo commento.
I tuoi dati personali saranno comunicati o altrimenti trasmessi a terzi al fine di filtrare gli spam o se ciò è necessario per la manutenzione tecnica del sito. Qualsiasi altro trasferimento a terzi non avrà luogo a meno che non sia giustificato sulla base delle norme di protezione dei dati vigenti o se pv magazine ha l’obbligo legale di effettuarlo.
Hai la possibilità di revocare questo consenso in qualsiasi momento con effetto futuro, nel qual caso i tuoi dati personali saranno cancellati immediatamente. Altrimenti, i tuoi dati saranno cancellati quando pv magazine ha elaborato la tua richiesta o se lo scopo della conservazione dei dati è stato raggiunto.
Ulteriori informazioni sulla privacy dei dati personali sono disponibili nella nostra Politica di protezione dei dati personali.