Appello della Regione Emila-Romagna: “Urgente norma per distinguere il vero agrivoltaico”

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La crescita delle richieste di nuovi impianti fotovoltaici e agrivoltaici, seguita alla sentenza del Tar del Lazio che ha sospeso i provvedimenti regionali sulle aree idonee, ha spinto l’assessore dell’Emilia-Romagna all’Agricoltura, Alessio Mammi, a scrivere al ministro dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) Lollobrigida chiedendo un provvedimento legislativo che modifichi rapidamente le norme in vigore e tuteli il suolo agricolo.

La Regione allerta sulla mancanza di regole nazionali omogenee, “che determina un’ulteriore accelerazione dei procedimenti, con conseguenze dirette sul consumo di suolo agricolo, la produzione alimentare e sul paesaggio. La sentenza stabilisce che spetta al ministero adottare, entro 60 giorni, un provvedimento con criteri omogenei e che, solo una volta definiti, le Regioni dovranno adeguare o adottare la propria normativa”.

Per questo, Mammi ha richiesto, in sede di Conferenza Stato-Regioni, l’avvio di un confronto tra le Regioni per arrivare a soluzioni condivise ed evitare iniziative frammentarie. “Il tema non è certo la produzione di energia da fonti rinnovabili, che riteniamo strategica per il futuro del Paese– dichiara Mammi– ma la mancanza di regole chiare. Senza un quadro normativo nazionale ben definito rischiamo di compromettere la produttività agricola e la competitività delle nostre imprese. Non possiamo permettere che decine di migliaia di ettari vengano sottratti alle coltivazioni, con danni irreversibili al paesaggio e alla qualità delle nostre produzioni, in un territorio che ha ben 44 Dop e Igp”.

Secondo le stime della Regione, le sole fasce considerate idonee lungo le autostrade – pari a 300 metri su entrambi i lati – potrebbero determinare la perdita di circa 15.000 ettari coltivabili. Il ministro aggiunge che, “se si aggiungono le aree industriali, con un raggio di 500 metri, molto diffuse in Emilia-Romagna, il rischio è di arrivare a decine di migliaia di ettari sottratti all’agricoltura di migliaia di ettari sottratti all’agricoltura.

Un ulteriore elemento critico riportato dalla nota della Regione, riguarda la possibilità di installare grandi impianti in aree agricole di pregio, etichettati come agrivoltaici ma non realmente compatibili con coltivazioni di qualità, con il pericolo di favorire fenomeni speculativi e marginalizzare il ruolo delle aziende agricole.

Pur riconoscendo la centralità delle rinnovabili per raggiungere gli obiettivi energetici nazionali, la Regione Emilia-Romagna ribadisce che è possibile aumentare la produzione fotovoltaica senza sacrificare il terreno fertile. Tra le soluzioni indicate vi sono parcheggi, tetti, aree industriali, ex cave e siti dismessi, che rappresentano superfici significative per sviluppare fotovoltaico sottraendo meno spazio all’agricoltura.

“Con una forte regia è possibile incrementare la produzione di energia solare raggiungendo gli obiettivi fissati, senza compromettere paesaggio e produttività agricola”, conclude Mammi.

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