Agrivoltaica: pronti a dialogare con altre associazioni, è il momento di definire la strategia di settore

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pv magazine Italia ha avuto il piacere di parlare con Cristina Martorana, consigliere di Agrivoltaica, la nuova associazione per l’agrivoltaico lanciata settimana scorsa. Ad ottobre apriranno le iscrizioni dell’associazione che vede Alessio Pinzone di ResFarm come presidente, Alessandro Migliorini di European Energy come vicepresidente, Alessandro Cremonesi di KB Development come segretario, Matteo Di Carlo di DCH come consigliere, Marco Ceroni di Repower come consigliere. E poi sempre come consigliere Cristina Martorana di Legance.

Cristina Martorana

Immagine: Legance

L’associazione si pone l’obiettivo di consolidare il dialogo con le istituzioni – tra cui ministeri competenti, GSE e regioni – e di contribuire alla definizione di norme chiare, regole tecniche condivise e un quadro di riferimento certo per lo sviluppo degli impianti agrivoltaici in Italia. In cosa differisce rispetto ad altre associazioni come Italia Solare, Anie e Elettricità Futura?

Italia Solare e Anie come Elettricità Futura sono associazioni molto strutturate che seguono diversi aspetti nel mondo delle rinnovabili e dell’energia di tipo convenzionale. Tecnologie come l’agrivoltaico oggi risultano ancora in uno stadio embrionale e hanno bisogno di una spinta per poter partire al fine di diventare una tecnologia mainstream tale da arrivare alla grid parity.

Riteniamo fondamentale far apprezzare il contributo, altamente specializzato, che la nostra associazione può dare al mercato e auspichiamo che Italia Solare, Anie ed Elettricità Futura siano aperte ad una collaborazione con Agrivoltaica (dialogo che abbiamo già aperto). La nostra associazione nasce per “levereggiare” sulla grande expertise acquisita sul campo su questa specifica tecnologia, condividendone i risultati anche in prospettiva de iure condendo. Crediamo che la collaborazione e l’unione tra le associazioni possa portare un forte valore in questo ambito piuttosto che lavorare come struttura indipendente.

E rispetto a AIAS?

Moltissimi operatori ci hanno contattato per strutturare una realtà maggiormente focalizzata su attività di relazioni istituzionali che permettano di aprire tavoli di discussione e di lavoro volti a definire un quadro regolatorio e delle linee guida operative funzionali per gli operatori energetici. Agrivoltaica nasce, infatti, con il preciso obiettivo di contribuire alla definizione di norme e linee guida chiare da una parte e funzionali a rendere l’agrivoltaico economicamente fattibile. Il tutto senza porsi in contrasto con AIAS, che mantiene uno spiccato approccio alla ricerca e formazione, ambito nel quale, grazie alla presenza di ENEA, rappresenta un’eccellenza a livello europeo.

Non c’è il rischio materiale di ulteriore frammentazione delle voci?

Lato nostro abbiamo subito aperto un dialogo con tutte le principali associazioni per metterci a disposizione e creare le basi per una forte collaborazione con tutti i soggetti e associazioni coinvolte nel mondo delle rinnovabili. Al netto di questo, riteniamo che una associazione pur altamente specialistica, ma a vocazione fortemente industriale e operativa come la nostra, possa dare un notevole contributo al settore rilevante, come dimostrano le reazioni del mercato a valle della notizia della nostra costituzione.

Come si fa a diventare membri? Avete previsto degli obiettivi numerici in termini di membri? Quali sono i requisiti? Bisognerà versare una quota?

Ad ottobre apriremo le iscrizioni dopo aver definito il piano comunicazione e le strategie legate alle relazioni con le istituzioni. Verrà chiesta una quota per chi si vuole associare che servirà per gestire le attività ordinarie dell’associazione. Più che obiettivi numerici, ci prefiggiamo obiettivi di risultati da raggiungere grazie alla nostra attività. Riteniamo che gli operatori che decideranno di associarsi lo faranno sulla base delle potenzialità dell’associazione e del valore che possiamo fornirgli.

Come leggete gli sviluppi normativi delle ultime settimane e mesi?

C’è molto da lavorare su moltissimi aspetti ad oggi trascurati. Il correttivo al Testo Unico FER non ha previsto alcuna disposizione ad hoc per l’agrivoltaico, con ciò lasciando ampio spazio di manovra alle Regioni. Circostanza questa che può ricevere una lettura positiva e una negativa a seconda dell’orientamento del territorio ospitante. Certamente la decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità del DL Agricoltura, nelle sua diverse sfaccettature ed implicazioni, sarà determinante per definire il punto di partenza; così come lo sarà la definizione della partita che si sta giocando sul campo delle aree idonee. Sta di fatto che abbiamo già raccolto una grande apertura a livello istituzionale tanto che si sono già aperti tavoli di discussione, proprio perché c’è la chiara percezione che questo sia il momento giusto per definire la strategia di settore. La nostra intenzione è quella di mettere a disposizione il nostro know how, e non solo, per creare un terreno fertile per far partire realmente l’industria dell’agrivoltaico.

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