Renovis ha di recente presentato al mercato e-boost, un software che consente agli stabilimenti industriali di gestire in modo integrato autoproduzione, batterie e rete elettrica, confrontando in tempo reale costi e disponibilità per ottimizzare i consumi e ridurre la spesa energetica.
pv magazine Italia ha parlato con Alessandro Brizzi, General Manager di Renovis, del prodotto nato dall’esigenza di contare su strumenti capaci di ottimizzare in modo dinamico i costi e le risorse. Brizzi ricorda che nel 2024 le imprese italiane hanno sostenuto il prezzo dell’energia elettrica più elevato tra i grandi Paesi europei, con una media di 109 euro per MWh contro i 78 euro della Germania, i 63 della Spagna e i 58 della Francia”, è l’osservazione
L’Energy Navigator System di Renovis analizza in tempo reale l’andamento dei prezzi sul mercato elettrico e lo confronta con i costi effettivi di produzione interna degli impianti presenti nello stabilimento. In questo modo determina, in tempo reale, quale sia la scelta più efficiente: continuare a produrre energia in autonomia oppure acquistare dalla rete.
“Quando l’autoproduzione risulta più conveniente, il sistema mantiene gli impianti in funzione; se invece il prezzo di mercato scende al di sotto del costo di esercizio, il software riduce la produzione interna e indirizza l’azienda verso l’opzione esterna più vantaggiosa. Ne deriva una gestione dinamica e ottimizzata dei consumi, capace di bilanciare risparmio e continuità operativa senza richiedere interventi manuali”, è la spiegazione di Renovis.
Chiave, inoltre, è la capacità di orchestrare la produzione fotovoltaica: “se in un determinato momento l’energia da rete è più conveniente, il software indirizza l’elettricità prodotta dal fotovoltaico verso le batterie, per poi renderla disponibile quando serve davvero, ad esempio nelle ore serali”.
Abbiamo chiesto a Brizzi se e-boost permette di scalare la piattaforma su più stabilimenti o reti di impianti interconnessi e la risposta è stata positiva. “E’ stato progettato con un’architettura scalabile e multi-site, capace di gestire sia singoli stabilimenti sia reti complesse di impianti distribuiti. Questo consente di integrare e coordinare diversi siti produttivi, ma anche di operare come una Virtual Power Plant (VPP), ottimizzando i flussi energetici di più asset interconnessi. In contesti come distretti industriali e Comunità energetiche rinnovabili (CER). e-boost permette di monitorare e bilanciare in tempo reale produzione, accumulo e consumi, massimizzando l’autoconsumo collettivo e riducendo gli oneri di rete.
Quanto può ridurre la spesa energetica media di un’azienda rispetto a una gestione tradizionale? Brizzi risponde che i risultati dipendono dal grado di complessità dell’impianto e dal livello di digitalizzazione di partenza, “ma possiamo dire che i risparmi medi sui consumi energetici variano dal 5% al 20%, grazie al rilevamento delle inefficienze, alla gestione ottimizzata dei carichi e alla possibilità di prendere decisioni basate su dati in tempo reale. Nei casi più avanzati, dove e-boost è stato applicato a sistemi di cogenerazione integrati con fotovoltaico e batterie di accumulo, abbiamo raggiunto picchi fino al 50% di riduzione dei costi complessivi, non solo per il contenimento dei consumi ma anche per l’ottimizzazione della produzione e per l’accesso a meccanismi di mercato.”.
Il Generla Manger di Renovis conclude sottolienando che la soluzione permette di ottimizzare i costi e i ricavi dall’utilizzo delle batterie, accoppiando i dati del consumo istantaneo, della produzione fotovoltaica o da altre fonti e quelli dei mercati energetici. “E’ possibile quindi fare arbitraggio e peak shaving, ma anche guadagnare partecipando ai meccanismi di interrompibilità e capacity market”.
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