BESS, scalabilità e modularità dei sistemi: conditio sine qua non

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Le Norme CEI 0-16 e CEI 0-21, insieme alla più recente delibera Arera 385/2025, definiscono i requisiti funzionali necessari per garantire che i sistemi di accumulo operino in modo conforme, sicuro e coordinato con la rete elettrica. Questi pacchetti normativi mirano a mantenere l’equilibrio della rete e a prevenire fenomeni di instabilità a catena – gli “effetti domino” – come quello verificatosi in Spagna qualche mese fa, dove un improvviso scarto di frequenza all’interno di un sistema con elevate frazioni rinnovabili ha causato un blackout esteso.

Le norme CEI 0-16 e 0-21 disciplinano in particolare la connessione dei produttori e dei sistemi di accumulo alle reti in media e bassa tensione, rendendo obbligatori determinati comportamenti funzionali in termini di regolazione della tensione, frequenza e gestione dell’islanding intenzionale. Prevedono inoltre la capacità dei sistemi BESS di contribuire al bilanciamento della rete, rispondendo dinamicamente alle variazioni di carico o generazione per mantenere il servizio stabile.

pv magazine Italia ha parlato con Roberto Romita, Key Account Manager del produttore Sparq che evidenzia come gli aggiornamenti normativi abbiano indirizzato il settore verso una maggiore integrazione tra controllo nazionale e architetture di accumulo distribuite. Secondo l’azienda, “il nuovo contesto regolatorio richiede ai produttori un duplice approccio: garantire la piena conformità alle norme e, parallelamente, assicurare scalabilità e modularità dei sistemi. Questa doppia esigenza è cruciale nei progetti BESS di nuova generazione, in cui i cabinet devono essere in grado di dialogare con il gestore di rete e di rispondere autonomamente a segnali di attacco o distacco”.

Romita sottolinea, inoltre, che la qualità costruttiva e la gestione termica rappresentano oggi parametri centrali di sicurezza e continuità. “I cabinet moderni devono integrare sistemi di controllo attivo della temperatura – anche con soluzioni miste aria/acqua – per garantire uniformità termica e ridurre lo stress ciclico sulle celle, aumentando il ciclo di vita utile”.

La visione condivisa da Sparq pone l’accento su un modello di accumulo integrato: moduli espandibili, risposta rapida, protocolli aperti di comunicazione (come Modbus e TCP/IP) e compatibilità con infrastrutture di ricarica e generazione distribuita.

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