Zone di accelerazione, la Giunta della Basilicata ne individua 30

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La Regione Basilicata ha approvato con delibera 617/2025 del 20 ottobre la proposta di Piano di individuazione delle zone per gli impianti fotovoltaici e di stoccaggio. La Giunta, partendo dalla mappa predisposta dal Gestore dei servizi energetici (GSE), ha definito 30 zone di accelerazione terrestri per 3.656 ettari complessivi, riportate in tabella nell’allegato A “Relazione generale”.

Rispetto alla mappatura del GSE, che individua 51 aree per una superficie complessiva di circa 3.597 ettari, la Regione ha modificato e integrato i perimetri in funzione delle informazioni contenute negli strumenti di pianificazione regionali (PPR), di pianificazione delle aree industriali delle province di Potenza e Matera (API-Bas S.p.A.) e i piani urbanistici comunali (PRG e Regolamenti Urbanistici).

La proposta di Piano di individuazione delle zone di accelerazione terrestri della Basilicata, così come avvenuto in Sardegna, riguarda unicamente gli impianti di produzione di energia da fotovoltaico e i relativi sistemi di stoccaggio. La Giunta ha infatti ritenuto che le semplificazioni per le zone di accelerazione “non risultino genericamente compatibili con le altre tipologie di impianti FER”.

Oltre alle 30 aree individuate, fanno parte delle zone di accelerazione terrestri quelle iscritte nei perimetri che circoscrivono gli impianti FER fotovoltaici esistenti e regolarmente in esercizio, a patto che siano interessate da attività di revamping e repowering e non da nuove installazioni.

Le mappe saranno rese disponibili on line sul sito istituzionale della Regione Basilicata in modalità di consultazione. L’approvazione del Piano è prevista per febbraio 2026.

La Giunta ha inoltre approvato la delibera 621/2025 relativa ai “Progetti bandiera” per la produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse. La delibera recepisce i decreti attuativi del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) e definisce il quadro entro cui la Regione potrà accedere ai 10 milioni di euro specificamente destinati alla Basilicata.

I progetti ammissibili dovranno prevedere, congiuntamente, l’installazione di elettrolizzatori (tra 1 e 10 MW di potenza) con relativi sistemi ausiliari e impianti addizionali da fonti rinnovabili, nonché un piano pluriennale di formazione e informazione sui vettori energetici sostenibili. È inoltre richiesto l’impiego prevalente dell’idrogeno prodotto a favore di attività e servizi di particolare valenza territoriale, in settori hard-to-abate e nel trasporto pesante.

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