“Nessuna moratoria. I progetti possono andare avanti”, con queste parole l’assessore all’Urbanistica della Regione Sardegna, Francesco Spanedda, ha risposto tramite una nota all’ipotesi di una “moratoria mascherata” inserita, attraverso il comma 7-bis, tra le recenti modifiche approvate alla legge sulle aree idonee.
Mercoledì 5 il Consiglio regionale ha dato il via libera alla proposta di legge (Pdl) n.146 che modifica e integra la 20/2024, ovvero la legge sulle aree idonee. La Pdl era stata proposta e illustrata a fine ottobre dai consiglieri Antonio Solinas (Pd) e Gianluca Mandas (M5S) e, tra gli interventi previsti, il più discusso era da subito stato l’inserimento del comma 7-bis.
Con la conversione in legge la previsione è rimasta e pertanto, in attesa del regolamento per la “corretta applicazione della disciplina” relativa a impianti in aree “non incluse tra le idonee”, da emanarsi “entro 90 giorni dall’entrata in vigore”, vengono bloccate le istanze di autorizzazione in quelle zone, anche se presentate prima dell’entrata in vigore della legge. Il regolamento, ha commentato Spanedda, servirà a uniformare le istruttorie, “evitando differenze tra i 377 Comuni dell’isola” e “conterrà una griglia chiara che guiderà enti e aziende lungo tutto l’iter”.
Sul punto va comunque evidenziato che, nell’ultimo bollettino regionale pubblicato sul sito della Sardegna, datato 6 novembre, la norma non è presente per cui non è ancora entrata in vigore.
Tornando al comma 7-bis, nella nota di commento l’assessore ha precisato che “riguarda esclusivamente le aree non idonee e le aree ordinarie. Non si applica alle aree idonee, né agli impianti per autoconsumo, siano essi domestici o comunità energetiche”.
“Le aree ordinarie – ha ricordato Spanedda – rappresentano un’estensione molto ridotta del territorio regionale. Nelle aree non idonee, invece, gli impianti sono possibili solo tramite la procedura dell’articolo 3, la cosiddetta intesa, con un ruolo centrale dei Comuni: Solo i Comuni possono presentare proposte per interventi in aree non idonee quando li ritengono utili alla comunità locale. E se l’intesa viene approvata, il progetto segue l’iter ordinario”.
Sulle critiche mosse dai consiglieri di minoranza relativamente alla scelta di “apportare una modifica a una legge all’esame della Corte Costituzionale”, Spanedda ha replicato affermando che “la Corte dovrà esprimersi su questioni generali, come il bilanciamento tra libertà d’impresa e tutela del paesaggio. Sono temi di alto livello, molto al di sopra dei chiarimenti tecnici introdotti da questa modifica, che costituisce poco più di un’interpretazione autentica. Procedere non creava alcun conflitto tra i due binari”.
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