Si profila l’ennesimo contenzioso in materia energetica tra Stato e Sardegna. La governatrice della Regione, Alessandra Todde, ha dichiarato che la giunta è pronta a ricorrere alla Corte Costituzione “per difendere lo statuto speciale e le competenze” dell’isola.
Il decreto legge 175/2025 che ha introdotto novità su Transizione 5.0 e aree idonee, entrato in vigore ieri, “è un atto di forza che calpesta il ruolo delle Regioni e ignora completamente la voce dei territori”. Così Todde, tramite una nota, apre la propria invettiva contro il provvedimento del governo, sottolineando che “la Sardegna aveva già respinto questo approccio nella Conferenza delle Regioni del 5 novembre, ma il Governo Meloni, temendo un parere negativo della Conferenza Unificata, ha scelto la scorciatoia del decreto legge, violando il principio di leale collaborazione”.
Todde ritiene che il DL “espropri le Regioni del loro ruolo di garanti del territorio” poiché “rende inefficaci tutte le leggi regionali sulle aree idonee e non idonee” e “impone che le autorizzazioni si basino esclusivamente sulla normativa statale”.
Per la presidente particolarmente grave è la previsione che consente di installare impianti anche nelle zone di protezione Unesco sotto 1 MW: “È un segnale preoccupante: si sacrifica la qualità del territorio per fare spazio a interessi che nulla hanno a che vedere con una vera transizione energetica sostenibile”. Il riferimento è all’articolo 11-quinquies introdotto dal decreto che consente la realizzazione di progetti FER in attività libera nei siti Unesco.
Preoccupazione inoltre per l’articolo 11-bis che che individua come aree idonee alcuni sedimi del demanio militare: “La proposta di legge di utilizzare le aree militari per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che aveva suscitato tanta indignazione, adesso la ritroviamo scritta nero su bianco in questo decreto-legge”, sottolinea Todde.
Sul tema, a fine luglio, la Regione aveva ottenuto l’esclusione del colle cagliaritano di Sant’Ignazio dal disciplinare del bando Energia 5.0 dell’Agenzia Difesa Servizi che ha individuato e messo a gara alcune zone militari per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
Dunque, ancora in attesa di conoscere la pronuncia della Corte Costituzionale relativamente alla legge sarda sulle aree, idonee impugnata dal Governo a febbraio, un nuovo capitolo dei contenziosi energetici tra Sardegna e Stato potrebbe aprirsi.
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