Sei punti di vista sul Testo Unico FER: BESS e idrogeno

Share

pv magazine Italia ha sentito sei esperti, tra cui cinque avvocati, per capire le principali novità derivanti dal Testo Unico FER. L’articolo verrà pubblicato in puntate. Dopo aver parlato delle principali novità, degli impianti ibridi, della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), degli impianti su tetto, delle opere connesse e degli interventi di repowering. In questa puntata parliamo di BESS e idrogeno.
Giovanni Battista De Luca, partner di Advant Ntcm, spiega che non ci sono grandi novità a parte il fatto che il TU FER si applica anche agli impianti di accumulo. Secondo Felice Lucia, country manager di Jinko Power Technology, la novità non è però da sottovalutare: è da aspettarsi una maggiore integrazione di cluster multi-tecnologici (FER + BESS + H₂), soprattutto in aree industriali e siti ad elevato impatto energetico. “Apprezzabili inoltre gli interventi in materia di modifiche a detti impianti ex lett. n) e o) dell’Allegato A, sezione II, che danno all’operatore maggiori ambiti di manovra”, ha aggiunto Cristina Martorana, partner di Legance. Pina Lombardi, partner presso Chiomenti, rileva che solo gli impianti di accumulo asserviti agli impianti da fonti rinnovabili rientrano tra le relative infrastrutture indispensabili. Marcello Astolfi, managing partner presso Studio Legale Project-Lex, sottolinea poi la novità per le amministrazioni locali che hanno finora considerato i sistemi di accumulo in modo non uniforme. Per le BESS la novità riduce il rischio autorizzativo ex post e rende più stabile la bancabilità dei BESS su orizzonti 10-15 anni, conclude Feliciano Palladino, fondatore e managing director di NexAmm.
Cosa cambia per il mondo BESS e idrogeno con il DLgs 178/2025?
De Luca: Per il BESS e l’idrogeno non ci sono grandi novità. Il Governo si è limitato a specificare che anche agli impianti di accumulo si applica il TU FER.

Lucia: Il BESS viene definitivamente inserito nel quadro FER e negli impianti ibridi, con un perimetro autorizzativo più chiaro (anche per i sistemi stand-alone in determinati contesti).
Per l’idrogeno, il correttivo rende più leggibile il percorso dei sistemi power-to-X collegati a impianti rinnovabili.
Il risultato è una maggiore integrazione di cluster multi-tecnologici (FER + BESS + H₂), soprattutto in aree industriali e siti ad elevato impatto energetico.

Martorana: Decisamente abbiamo una maggiore chiarezza di ciò che potevamo solo implicitamente desumere dal testo previdente. Adesso è cristallinamente statuito che il TU FER delinea gli iter autorizzativi non solo per gli impianti FER. Grazie all’inclusione degli impianti di accumulo e degli elettrolizzatori nell’art. 1 del TU FER che definisce “Oggetto e finalità” è adesso certo che tali infrastrutture siano considerati di pubblica utilità e che possano beneficiare della normativa di favore prevista per le aree idonee e di accelerazione. Apprezzabili inoltre gli interventi in materia di modifiche a detti impianti ex lett. n) e o) dell’Allegato A, sezione II, che danno all’operatore maggiori ambiti di manovra.

Lombardi: Condivido, aggiungendo soltanto che, come già ricordato, è stato espressamente chiarito che (solo) gli impianti di accumulo asserviti agli impianti da fonti rinnovabili rientrano tra le relative infrastrutture indispensabili.

Astolfi: Il cambiamento principale avviene in relazione al quadro regolatorio dell’accumulo elettrico e degli impianti legati all’idrogeno. Pur non introducendo un regime autorizzativo completamente nuovo, è stata operata una riclassificazione sistematica che elimina una delle ambiguità più rilevanti del D.Lgs. 190/2024: la collocazione giuridica dei BESS e degli elettrolizzatori integrati agli impianti FER (art. 1, comma 1). Il primo intervento è probabilmente il più rilevante, ovvero l’inserimento nel TU FER della definizione normativa di “impianto ibrido” (art. 4, comma 1, lett. f). Per la prima volta viene affermato che un impianto costituito da una o più fonti rinnovabili combinato con un sistema di accumulo o con un elettrolizzatore è a tutti gli effetti un impianto FER ai fini del Testo Unico. Questo passaggio, che potrebbe apparire meramente definitorio, ha invece un impatto profondo sul piano pratico: pone fine all’incertezza interpretativa che aveva caratterizzato il primo anno di applicazione del TU FER, durante il quale diverse Amministrazioni locali avevano considerato i sistemi di accumulo in modo non uniforme — talora come opere urbanistico-edilizie autonome, talora come infrastrutture energetiche da autorizzare separatamente e solo in alcuni casi come componenti intrinseche dell’impianto FER. Il D.Lgs. 178/2025 chiarisce che l’accumulo integrato è parte dell’impianto e segue il medesimo regime abilitativo dell’impianto rinnovabile a cui è asservito.

Palladino: Il pacchetto storage-idrogeno resta una delle parti più “industriali” del correttivo.  Nella versione originaria, accumuli ed elettrolizzatori erano sì richiamati nel Testo Unico, ma con molte ambiguità. Il D.Lgs. 178/2025 da un lato, include gli impianti di accumulo a pieno titolo nel perimetro del Testo Unico, trattandoli come infrastrutture energetiche autonome e, ove integrati a FER o elettrolizzatori, ricomprendendoli nella nozione di impianto ibrido; dall’altro, interviene sull’Allegato A innalzando dal 10% al 50% il limite degli incrementi in altezza delle modifiche realizzabili in attività libera per gli impianti di accumulo esistenti.  È un passaggio tecnicamente mirato: la capacità delle batterie degrada fisiologicamente nel corso della vita utile e, senza una soglia più ampia, gli interventi necessari a reintegrare capacità e mantenere la potenza nominale avrebbero reso necessaria una modifica dell’AU, pur in assenza di una vera riprogettazione dell’impianto.  Con il nuovo limite, invece, il “capacity maintenance/augmentation” resta dentro l’edilizia libera fino a livelli compatibili con il normale ciclo di sostituzione dei moduli, riducendo il rischio autorizzativo ex post e rendendo più stabile la bancabilità dei BESS su orizzonti 10-15 anni.

 

I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.

Popular content

Sei punti di vista sul Testo Unico FER: PAS e AU
15 Dicembre 2025 pv magazine Italia ha raccolto il punto di vista di cinque avvocati e un esperto sul Testo Unico FER. Saranno pubblicati una decina di articoli a rigu...