Nel nuovo maxi emendamento da 3,5 miliardi di euro presentato ieri dal Governo alla Legge di Bilancio, fonti spiegano che vengono esclusi dal cosiddetto super-ammortamento i moduli iscritti al registro Enea alla lettera a).
La lettera a) fa riferimento ai moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5 per cento; la lettera b) fa riferimento ai moduli fotovoltaici con celle, gli uni e le altre prodotti negli Stati membri dell’Unione europea, con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5 per cento; la lettera c) fa riferimento ai moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0 per cento.
“Di fatto questo consegna un monopolio a 3Sun, dato che nessun produttore è iscritto alla lettera b) e 3Sun è l’unica impresa attiva iscritta alla lettera c), dato che Meyer Burger non produce più in UE”, ha riferito a pv magazine Italia una fonte che chiede di non essere menzionata, aggiungendo che la decisione mette in difficoltà tutti gli altri produttori europei di moduli FV con sede in Italia e in Europa.
La fonte sottolinea, con riferimento alla Legge di Bilancio 2026, che il governo ha presentato un emendamento che modifica l’art. 94, riassumendo i cambiamenti in sei punti.
- Eliminazione delle aliquote dell’iper-ammortamento per efficienza energetica e autoproduzione energetica con moduli “Made in EU”
- Confermate le aliquote del super-ammortamento; per quanto concerne l’autoproduzione energetica sono agevolabili solo i moduli composti da celle “Made in EU”, cioè i moduli fotovoltaici di cui all’articolo 12, comma 1, lettere b) e c), del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181; hanno cancellato la lettera a)
- I beni agevolati saranno solo quelli prodotti in uno stato membro dell’UE o in stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo
- La disciplina diventa triennale, con scadenza al 30 settembre 2028.
- Il decreto di recepimento resta interministeriale (Mimit-MEF) entro 30 giorni dalla pubblicazione. Il Mase però non è più incluso
- L’autoproduzione è stata inclusa nell’Allegato A dell’ex Industria 4.0 e deve essere asservita al processo produttivo
“Per quanto concerne l’art. 26, comma 1, che vieta la compensazione dei crediti di imposta con i modelli F24 di Inps ed Inail, non è stato ancora presentato dal governo l’emendamento che lo abroga. Confindustria, però, ci ha aggiornato che il governo ne prevede l’abrogazione”, aggiunge la fonte.
Secondo questa prima fonte, le conseguenze per i produttori europei diventerebbero chiare immediatamente con l’anno nuovo, dal primo gennaio. La questione era stata sollevata a novembre 2026 da diversi esperti. La fonte spiega però che la situazione è ora peggiorata.
Simile la posizione di Italia Solare, che conferma quanto riferito.
“Meno di un mese fa avevamo già invitato il Governo a costruire un quadro normativo stabile e di lungo periodo, che renda possibile investire in produzioni europee in tutta la catena del valore del fotovoltaico, generando resilienza e nuove opportunità di sviluppo economico per il Paese, in questo caso non è avvenuto con una norma che cambia il quadro regolatorio a partire fra due settimane. Questo non è un quadro normativo stabile e di lungo periodo. C’erano già tutta una serie di emendamenti bipartisan che andavano a proporre un decalage per i moduli di tipo a), questo maxiemendamento repentino del Governo è un evidente segnale che penalizza il 90% delle imprese iscritte nel registro, di cui oltre il 50% italiane. È da verificare quanti posti di lavoro nel Paese siano messi a rischio da questa iniziativa”, ha aggiunto Andrea Rovera, consigliere Italia Solare, a pv magazine Italia.
Milano Finanza riporta che tra le priorità compaiono Fondi per Transizione 5.0 e iperammortamento. La manovra 2026 arriverà in Senato il 22 dicembre.
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