La società cinese dichiara di aver aumentato il grado di efficienza delle sue celle solari tandem in perovskite-silicio dal 34,22% al 34,76%, come confermato dal China National PV Metric & Testing Center (Npvm).
Un gruppo di ricerca spagnolo ha realizzato quella che sostiene essere la cella solare a perovskite più efficiente al mondo tra quelle che utilizzano MXene o qualsiasi altro materiale bidimensionale (2D). Il dispositivo impiega uno strato intermedio di MXene che sopprime la ricombinazione non radiativa e migliora l’estrazione delle cariche all’interfaccia tra l’assorbitore di perovskite e lo strato di trasporto degli elettroni.
I ricercatori dell’Università del Nuovo Galles del Sud (Unsw) hanno studiato l’impatto dell’irraggiamento elettronico sulle prestazioni delle celle solari Perc e TOPCon, identificando il degrado della vita utile del silicio di massa come la principale causa di perdita di potenza. Il loro lavoro evidenzia la necessità di aumentare la tolleranza alle radiazioni nelle celle solari al silicio commerciali per applicazioni spaziali.
In un nuovo articolo scientifico, il produttore cinese di moduli fotovoltaici ha spiegato che la cella ibrida interdigitata a contatti posteriori da efficienza pari al 27,81% presentata ad aprile si basa su contatti tunnel passivati e strati di passivazione dielettrica, integrando al contempo contatti sia di tipo n che di tipo p.
Il produttore cinese ha affermato che la cella utilizza un sale di ammonio organico multifunzionale per migliorare l’ingegneria interfacciale tra l’assorbitore di perovskite e gli strati di trasporto degli elettroni. Il dispositivo ha anche raggiunto un’efficienza del 24,5% quando è stato scalato fino a un’area attiva di 1 cm².
Il sistema da 79 kW è composto da 44 Solar Flatracks, che Wattlab descrive come sottili piastre mobili e impilabili con pannelli solari e inverter integrati.
Al Modules and Material Worksop di Costanza, organizzato dalla società di ingegneria solare RCT Solutions e dall’ICS Konstanz, Peter Fath, CEO di RCT Solutions, ha dichiarato a pv magazine che un impianto europeo di assemblaggio di moduli da 1 GW che utilizza la stessa filiera delle controparti cinesi di primo livello potrebbe raggiungere costi di produzione dei moduli compresi tra 0,11 e 0,12 euro/W.
pv magazine ha parlato con l’esperto di diritto ambientale ed energetico Anatole Boute sul ruolo passato e futuro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) nella regolazione delle controversie commerciali relative alle cleantech, in un contesto geopolitico oggi dominato da crescenti tensioni economiche. Secondo Boute, nonostante i recenti sforzi protezionistici volti a rilanciare la manifattura solare, l’Unione Europea continua a voler rispettare le regole dell’OMC.
Un gruppo di ricercatori in Canada ha proposto di impiegare sistemi di accumulo energetico basati sulla gravità negli edifici a più piani, in combinazione con facciate fotovoltaiche, piccole turbine eoliche e batterie agli ioni di litio. Le loro simulazioni hanno indicato che questo sistema ibrido potrebbe raggiungere un costo livellato dell’energia compreso tra 0,051 e 0,111 dollari per kWh.
Ricercatori tedeschi hanno studiato in che modo l’accumulo con batterie potrebbe aiutare i sistemi fotovoltaici su facciata a superare la loro nicchia di mercato entro il 2030. I loro risultati dimostrano che la grande maggioranza delle facciate esposte a sud in Europa potrebbe essere dotata di pannelli solari verticali combinati con batterie.
Presente sito utilizza I cookie per controllare anonimame il numero di visitatori. Per Maggiori Informazioni, Consultare La Nostra Política de Proteção de Dados.
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.