Bluefield spiega che lo “stop&go” italiano potrebbe essere meglio del “boom and burst” spagnolo perché conferma l’Italia come mercato interessante per le rinnovabili. Bluefield guarda a sistemi di supporto pubblici, contando di partecipare al primo Macse con circa 100 MW.
“È possibile rivolgersi anche ai Centri di Assistenza Agricola – CAA a condizione che il professionista che redige e sottoscrive le relazioni sia in possesso dei requisiti sopra indicati”, ha aggiunto il GSE.
Haier Energy punta sull’integrazione tra sistemi fotovoltaici, accumulo e gestione smart dell’energia, anche in Europa.
Superamento dello Scambio sul Posto, il GSE pubblica il nuovo modello per impianti fino a 200 kW.
L’associazione ha chiesto, durante l’audizione presso le commissioni riunite Trasporti e Ambiente, una revisione dell’articolo 13, mentre l’Alleanza per il Fotovoltaico ha accolto con favore l’articolo 13 del DL Infrastrutture, considerandolo una “prima risposta parziale”.
Nel resto dei mercati analizzati, i prezzi variavano da 28,00 €/MWh nel mercato francese a 61,93 €/MWh nel mercato tedesco. Nel mentre, il 30 maggio, l’Italia ha raggiunto il massimo storico di produzione di energia solare fotovoltaica con 156 GWh.
Pexapark ha registrato 22 PPA in Europa ad aprile 2025, meno rispetto a quelli firmati a gennaio (25), febbraio (25) e marzo (24). In termini di MW, aprile 2025 è stato il terzo mese più rilevante con 1,446 MW, grazie a 817 MW di utility PPA. In calo i corporate PPA che scendono a livelli visti l’ultima volta ad agosto 2024.
“Il mercato sta maturando e le parti interessate apprezzano sempre di più gli impianti di accumulo flessibili e multi-servizio, in grado di rispondere a diversi eventi della rete, non solo alla regolazione della frequenza a breve termine”, ha detto Gabriele Buccini, Head of Utility Storage di Trina Solar, a pv magazine Italia.
Fimer aveva spiegato a pv magazine Italia che si aspetta di colmare il divario tecnologico con i principali concorrenti entro metà del 2026, quando lancerà anche soluzioni per il segmento utility-scale.
“Da come abbiamo inteso la rendicontazione dei fondi PNRR dovrebbe concludersi a fine 2026. Questo significa che una proroga a fine ottobre 2026 darebbe la possibilità al GSE di avere due mesi per un controllo ed invio della documentazione a nostro parere sufficiente”, ha detto Pinzone a pv magazine Italia.
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