I nuovi 22.245 nuovi impianti fotovoltaici attivati valgono meno potenza dei 18.988 di marzo (620,93 MW) suggerendo un aumento delle installazioni di piccola taglia.
Pubblicate le risposte a sei FAQ che vanno dalla stipulazione del contratto alle conseguenze in caso di atto giudiziario per un sistema di stoccaggio partecipante all’asta.
Nonostante la costante discesa dei prezzi elettrici dopo i picchi del 2022, l’Italia resta il Paese UE con i valori più elevati (108,5 €/MWh). Rispetto al 2023, i Lcoe per tutti i tipi di impianto sono in calo: per i commerciali, la media UE è di 96,8 €/MWh (-9,3% sul 2023), in Italia i costi sono tra i 95,1 €/MWh del Sud e i 106 €/MWh del Nord. Lo scenario futuro delineato da Althesys è “molto incerto” principalmente a causa della politica americana sui dazi.
“Lo sconto medio rispetto al prezzo del baseload aumenta dal 22% nel 2025 al 29% nel 2030, con un prezzo del baseload nazionale previsto in media di 121 €/MWh e 98 €/MWh, rispettivamente”, ha spiegato Maddalena Cerreto, senior research associate di Aurora Energy Research a pv magazine.
L’asta si terrà il 30 settembre 2025.
L’aggiornamento dei dati Terna evidenzia un’impennata nella nuova potenza di fotovoltaico con 18.988 impianti attivati
L’aggiornamento dei dati Terna evidenzia l’attivazione di 18.201 nuovi impianti fotovoltaici e 12.443 nuovi impianti di accumulo elettrochimico integrato su rinnovabili
Terna prevede per la prima asta Macse oltre il 20% di taglio dell’offerta e importante partecipazione anche di finanziatori esteri. Il Mase valuta l’introduzione di premialità per componentistica comunitaria nel Fer X e nel Macse.
L’Unione europea ha lanciato una piattaforma di monitoraggio dello stoccaggio in 32 paesi. Tra i membri dell’Unione europea l’Italia è seconda per potenza con 8,08 GW di progetti operativi, 1,19 GW annunciati e 1,74 GW in costruzione.
Terna ha pubblicato il rendiconto degli esiti per l’asta madre del mercato della capacità per il 2026. Dei 140 MW di capacità nuova assegnata gli accumuli elettrochimici rappresentano il 60%, mentre il termico, l’eolico e il solare hanno ottenuto percentuali pari rispettivamente al 30,7%, 7,1% e 2,1%.
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