Privilegiate le superfici antropizzate. Previsto un sistema di monitoraggio e l’istituzione del tavolo tecnico regionale
Il Consiglio dei Ministri (CdM) ha deliberato di “non impugnare” la norma. È la seconda volta, dopo quanto avvenuto col Friuli-Venezia Giulia, che il CdM si esprime positivamente su una legge regionale relativa alle aree idonee.
Il tribunale di Roma ha pubblicato un’ordinanza sul DM Aree idonee con cui chiarisce che le regioni, nell’individuare le aree non idonee, non possono precludere a priori la realizzazione di impianti di produzione da fonti energetiche rinnovabili (FER). In contrasto con ciò sarebbe la legge sarda che viene quindi rimessa a giudizio della Corte Costituzionale.
Il disegno di legge della Basilicata è pronto ma in attesa della sentenza del TAR, il Lazio si avvia verso l’approvazione, la Campania sta definendo una legge “snella”. I rappresentanti di nove Regioni hanno fatto il punto sullo stato della norma durante il convegno di Italia Solare tenutosi ieri a Roma.
L’assessore all’Ambiente della Regione, Thomas De Luca, ha annunciato una serie di sei incontri in cui verranno illustrati i contenuti della legge
Gli impianti sono consentiti, tra le altre, in aree dove insistono già progetti simili se comportano una variazione dell’area non superiore al 20%. Per gli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra è in capo al titolare dell’impianto fotovoltaico l’obbligo di ripristino.
Tempistiche per la definizione della legge; ruolo dei comuni; classificazioni; stoccaggio e data center: sono i principali temi trattati nell’intervista con pv magazine Italia da Irene Priolo, assessora all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, a margine di un evento al KEY di Rimini.
La giunta regionale ha presentato lunedì un piano energetico da 1,8 miliardi che punta all’autonomia energetica e la totale decarbonizzazione della regione già nel 2045, anticipando l’obiettivo europeo fissato al 2050. Restano, tuttavia, le forti limitazioni al fotovoltaico a terra.
Ieri le Commissioni IV e V del Consiglio regionale della Puglia hanno svolto, in seduta congiunta, la seconda fase di audizioni sul ddl aree idonee. Sono stati ascoltati i rappresentanti delle organizzazioni di categoria del settore agricolo, dei Consorzi di bonifica, di Legacoop Puglia e dei Parchi e delle Riserve naturali.
Il disegno di legge n. 222 “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili” prevede concessioni e limitazioni per i progetti nel territorio pugliese. Inoltre, esclude dall’applicabilità alcuni procedimenti autorizzatori che abbiano perfezionato le procedure al momento di entrata in vigore della legge. In questo pezzo analizziamo i 12 articoli che compongono il ddl
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